Precari e tagli al sociale, confermato lo sciopero Usb

9 novembre 2017 | 16:16
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Precari e tagli al sociale, confermato lo sciopero Usb

Il sindacato Usb unione sindacale di base ha indetto uno sciopero generale di 8 ore per la giornata di domani (10 novembre) per tutte le categorie di lavoratori contro “la precarietà, i tagli al sociale, le privatizzazioni di aziende pubbliche e partecipate, la dismissione di aziende strategiche, contro la deriva autoritaria e repressiva del governo, per il rinnovo dei contratti pubblici, per l’incremento di salari, stipendi e pensioni, per il rilancio di servizi pubblici e gratuiti, per il diritto al reddito e all’abitare, la messa in sicurezza del territorio, il contrasto alla xenofobia e al razzismo e in difesa del diritto di sciopero”.

“Nelle aziende dove Usb è presente – scrive Giacomo Vietina dell’Usb – per il settore metalmeccanico alla Fabio Perini e alla Gambini, nel cartario, nella logistica, negli ospedali di Lucca, Castelnuovo Garfagnana e Barga, all’Inps e all’agenzia delle entrate, tra i vigili del fuoco e nelle cooperative, sta operando per sensibilizzare i lavoratori all’unità e a mobilitarsi per fare valere i diritti acquisiti con grande impegno e sofferenza. Alla Fabio Perini di Calderara di Reno, che costruisce macchine per il packaging alle ultime elezioni Rsu, lavoratrici e lavoratori si sono in maggioranza iscritti all’Usb e oggi – spiega Vietina – le Rsu sono Usb. Ci auguriamo che presto la maggioranza dei lavoratori capiscano che i sindacati confederati Cgil, Cisl e Uil sono ormai statici e prigionieri delle loro strutture. Ieri le Rsu dei sindacati confederati di alcune aziende metalmeccaniche, svegliandosi all’improvviso, hanno deciso di dichiarare quattro ore di sciopero per il 10 novembre, pomeriggio, in concomitanza allo sciopero generale Usb, e quattro ore per lunedì 13 novembre, pomeriggio. I loro iscritti sono stanchi dell’inconsistenza delle loro azioni e quindi è stato dichiarato la prima parte dello sciopero in ‘concorrenza’ con Usb. Dopo avere firmato un contratto nazionale metalmeccanico che non ha portato alcun beneficio ai lavoratori, svilendo l’importanza e il valore del contratto nazionale stesso, forse – conclude Vietina – i sindacati di categoria confederati si sono accorti di perdere terreno. Meglio tardi che mai? Riteniamo sia troppo tardi per recuperare credibilità agli occhi delle lavoratrici e dei lavoratori”.