Uil: “Contratti siglati da sindacati non rappresentantivi non valgono”

Confermate le denunce della Uil da parte dell’Ispettorato del lavoro per i contratti collettivi non rappresentativi, ovvero siglati da sindacati “non maggioritari”. “Nel caso di applicazione di contratti collettivi non sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative – spiega Giuseppe Priolini, responsabile del settore politiche del lavoro e settore vertenze Uil della sezione di Lucca – l’Ispettorato del lavoro deve convertire, sia nella parte normativa sia nella parte retributiva, il rapporto di lavoro riconducendolo nell’alveo della contrattazione collettiva dei sindacati maggiormente rappresentativi. Con l’effetto di rendere nulli eventuali contratti di apprendistato o di lavoro intermittente che dovranno essere ricostruiti come rapporti di lavoro ordinari e di emettere le inerenti diffide accertative per il recupero dei crediti contributivi e retributivi”.
“La Uil – spiega ancora Priolini – da oltre 2 anni ha presentato richieste di intervento all’Ispettorato territoriale del lavoro come ad esempio per quanto inerente al disconoscimento del contratto collettivo sottoscritto dalla Conflavoro non rappresentativo e per assurdo inerente ai pubblici esercizi ma applicato all’interno di un calzaturificio o alla richiesta di nullità di un contratto di apprendistato stipulato e condotto tramite un contratto collettivo anch’esso illecito in quanto non sottoscritto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, in entrambi i casi il contratto applicato è ampiamente peggiorativo di quello sottoscritto dai sindacati rappresentativi. Ad oggi – continua il responsabile Uil – l’Ispettorato di Lucca non ha inteso rispondere o comunicare la definizione dell’accertamento ispettivo, probabilmente perché attendeva il chiarimento che è pervenuto con la Circolare numero 3/2018. Manifestiamo soddisfazione per la circolare emanata dalla sede Nazionale dell’Ispettorato del lavoro che, se pur con ritardo ha preso atto della validità delle ragioni mosse dal sindacato Uil, rileviamo che l’attività ispettiva deve avere tempi certi e celeri anche in considerazione del fatto che dietro ogni richiesta di intervento vi è una situazione difficile per il lavoratore che è il soggetto debole da tutelare. Oggi – spiega Priolini – richiediamo, per l’ennesima volta, di instaurare un tavolo con le parti sociali al fine di concordare una linea di intervento e di confronto sulle norme di legge; tavolo congiunto che se in essere avrebbe potuto fornire gli elementi di legge che l’Ispettorato Nazionale ha rilevato in tempi sin troppo lunghi e avrebbe permesso all’Ispettorato territoriale di Lucca e Massa Carrara di poter definire le questioni pendenti in modo celere e corretto. La priorità – continua la nota – resta quella di definire le pratiche in atto e di estendere, come abbiamo già chiesto, l’attività ispettiva agli studi di consulenza del lavoro che hanno applicato un contratto collettivo spurio e illecito al fine di verificare quante aziende sono gestite dai medesimi consulenti con contratti errati. Inoltre, riteniamo opportuno ricevere un chiarimento in merito ai ritardi nell’attività ispettiva e che l’ispettorato nella lotta alla contrattazione spuria e illegale si doti di un sistema di verifica che può essere facilmente individuato ad esempio mediante la lettura delle comunicazioni obbligatorie di inizio o variazione rapporto di lavoro dov’è indicato il Contratto Collettivo che l’azienda applica, compreso quello illecito. Ricordiamo all’Ispettorato territoriale del lavoro di Lucca e Massa Carrara – conclude Priolini – che la problematica dell’applicazione di Contratti Collettivi sottoscritti da parte di soggetti non rappresentativi oltre a ledere i diritti normativi ed economici dei lavoratori influisce anche sulla sicurezza sul lavoro e sulla sicurezza dei lavoratori in quanto i medesimi soggetti non rappresentativi, oltre a sottoscrivere contratti collettivi illeciti, utilizzano enti bilaterali altrettanto non rappresentativi per accreditare e svolgere corsi di formazione obbligatori per i lavoratori”.