Braccini (Fiom) contro Amazon: “No a sfruttamento lavoratori”

Massimo Braccini, segretario regionale Fiom Cgil, interviene sul tema dei nuovi sfruttamenti da parte dei colossi dell’imprenditoria – specialmente di quella digitale – a danno dei lavoratori. “Nella civile Europa – afferma – si è in gran parte liberalizzato il diritto del lavoro attraverso leggi che di fatto favoriscono lo sfruttamento dei lavoratori e l’abbassamento delle retribuzioni in nome della competitività e del profitto. L’ 82% della ricchezza creata nel 2017 nel mondo è finita nelle mani dell’1% più ricco della popolazione mondiale. Il boom di miliardari segna il pieno fallimento del sistema economico. Ma come si riesce ad accumulare così grandi patrimoni personali, ad evadere le tasse e favorire una società così distorta? Jeff Bezos, patron di Amazon, è uno degli uomini più ricchi al mondo e detiene un patrimonio di oltre 100 miliardi. La possibilità di accumulare così grandi ricchezze personali è frutto di un lungo processo con precise responsabilità politiche.
I mercati sono costruzioni storiche degli uomini, non entità sovrannaturali. Di pari passo alla massima disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza c’è la rete che è diventata la patria di un nuovo mondo che supera i controlli ed i confini nazionali ed internazionali. L’unione tra internet e la finanza incontrollata creerà una ulteriore condizione pericolosa e non si sente in giro una analisi politica sul come affrontare questa specie di nuova rivoluzione che rischia sempre più di ridurre una già flebile democrazia in tutto il mondo”.
Poi il focus sulla situazione italiana: “Tuttavia – spiega – il Jobs Act in Italia oltre a cercare di rendere insussistenti i contratti nazionali di lavoro ed a ledere lo statuto dei diritti dei lavoratori, ha introdotto elementi di controllo dei lavoratori attraverso computer, tablet e cellulari: poi ci si stupisce se qualcuno inventa anche il braccialetto elettronico. Le riforme non partono mai dal regolare il capitale e per redistribuire la ricchezza, ma sempre per cercare di regolare il lavoro al ribasso. Nessuna modernizzazione può essere fatta contro i lavoratori, la tutela della dignità umana è la base di ogni valore umano, la più alta prerogativa di ogni persona, ed i lavoratori debbono essere liberati da ogni alienazione e sfruttamento, pena la decadenza della civiltà. Come organizzazioni sindacali abbiamo l’obbligo di batterci per una società alternativa, in nome della libertà e della democrazia, che tanti sacrifici costò ai padri e che costituisce la più seria garanzia di progresso civile”.