Quanto influisce la felicità del lavoratore sulla produttività?

5 febbraio 2018 | 10:28
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Quanto influisce la felicità del lavoratore sulla produttività?

Il mondo del lavoro, dopo anni difficili a causa della crisi economica, sembra aver ripreso a marciare, seppur in maniera ancora lenta e indecisa. Il mercato del lavoro, logorato ancora da una disoccupazione (in particolare quella giovanile) ancora troppo alta, dipende da diversi fattori. Tra questi rientra la felicità dei dipendenti.

Un dipendente felice è un dipendente produttivo. E per rendere felice un dipendente bisogna partire dalla base e dalla vita lavorativa di tutti i giorni, rendendo comodo l’ufficio partendo, ad esempio, dalla sedia ergonomica, indispensabile per quei professionisti che hanno bisogno di stare al pc – e quindi seduti – per lunghe ore durante la giornata.

La sedia ergonomica è indispensabile per sostenere la schiena e non accusare – quindi – problemi e dolori dopo le lunghe ore lavorative passate al pc. Così come è importante l’alzatina sotto i piedi dei dipendenti, sempre a sostegno della schiena. Altro fattore fondamentale è la dotazione dell’ufficio, che deve essere all’avanguardia per facilitare il lavoro dei dipendenti. In questo caso le nuove tecnologie offrono numerose soluzioni semplici e veloci per sbrigare qualsiasi pratica all’interno dell’ufficio.

Secondo una ricerca effettuata da Barometro Ipsos 2015, i punti fondamentali su cui i dipendenti vorrebbero vedere riorganizzato il lavoro sono la maggiore capacità di delega da parte dei diretti superiori, la maggiore valorizzazione del lavoro in team, la maggiore propensione al rischio. Oltre a ciò, i dipendenti risultano felici quando ci sono: investimenti in formazione; assistenza sanitaria; pacchetto benefit pensati per il singolo dipendente; buoni pasto; programmi per migliorare la qualità della vita all’interno dell’ufficio; contributi per le spese; sostegno per i consumi energetici personali; asili nido; aiuto per i familiari non autosufficienti; sostegno per le attività sportive e culturali. Le aziende italiane dovrebbero tenere in conto questi risultati dato che il mercato italiano del lavoro sembra essere uno tra i più immobili in Europa al punto che la fiducia dei lavoratori è molto bassa e ben il 66 per cento degli intervistati ha affermato di essere attivamente alla ricerca di una nuova posizione. In termini numerici, secondo uno studio condotto dall’Italiano Eugenio Proto dell’università di Warwick, la produttività a lavoro aumenta del 12 per cento quando gli impiegati sono felici. Lo studio, che ha coinvolto oltre 700 lavoratori inseriti in quattro tipologie di esperimenti, sarà pubblicato sul Journal of labor economics.

Gli esperti hanno sia misurato con dei questionari ad hoc la felicità, lo stato di benessere di ciascun lavoratore al momento dello studio, indagando se la persona avesse avuto di recente dei problemi gravi in famiglia, un lutto o altre fonti di preoccupazione. Poi, per coccolare un po’ i lavoratori, gli esperti hanno offerto loro frutta, cioccolata, bibite o gli hanno permesso di vedere delle commedie. Ebbene è emerso che i lavoratori più sereni e felici erano più veloci a svolgere le proprie mansioni senza ridurre la qualità del lavoro svolto, con un aumento medio della loro produttività del 12 per cento.