
Nessuna apertura ad un fantomatico privato nella questione del futuro della Rsa Villa Santa Maria. Michele Massari di Fp Cgil e Pietro Casciani di Uil Fpl mettono i puntini sulle i facendo il punto della situazione, prendendo anche le distanze dalla posizione della Cisl. “Se il comune avesse cambiato impostazione – spiegano le sigle -, ci convochi per ricercare e mettere in atto nuove strategie comuni a salvaguardia delle lavoratrici/ori che in questa vicenda hanno già pagato e rischiano di pagare ulteriormente un prezzo carissimo. Basta errori e proclami. Si convochino le riunioni e si lavori ai tavoli portando proposte come le nostre organizzazioni stanno cercando di fare da tempo”.
Ma i problemi sono anche quelli delle case di cura già affidate in concessione. “C’è un impegno del comune, sottoscritto, a ricercare soluzioni nell’ambito più ampio degli affidamenti pubblici, col supporto dal Centro per l’impiego di Lucca – osservano i due sindacalisti riferendosi alla concessione della Pia Casa e della Rsa di Monte San Quirico -. A nostro avviso, il comune di Lucca non sta rispettando le intese sottoscritte ,attraverso le azioni positive previste dagli accordi. Abbiamo già attivato come Cgil e Uil i nostri legali che metteremo a disposizione delle lavoratrici interessate per intraprendere le azioni necessarie anche in sede legale, a tutela di lavoratrici che hanno perso il lavoro unicamente per scelte amministrative”.
“Come ampiamente previsto e denunciato in fase di aggiudicazione – aggiungono Massari e Casciani -, i livelli dei servizi sono drasticamente scesi e con essi la qualità del lavoro delle operatrici che da anni hanno prestato con passione i loro servizi negli appalti che si sono succeduti. Abbiamo chiesto vengano sbloccate le autorizzazioni ampliando gli ingressi in modo da dare almeno a chi sta lavorando, orari di lavoro stabili e meno disagevoli. Abbiamo in corso iniziative per la verifica attenta dei parametri di assistenza previsti dalla regione. Non siamo soddisfatti delle risposte fin qui avute dal comune e dalla cooperativa concessionaria e stiamo ultimando un controllo , peraltro molto complesso, degli orari del personale”.
Poi la questione di Villa Santa Maria: “Abbiamo avuto un incontro unitario – si spiega ancora nella nota – con sindaco, assessore e dirigente. Le organizzazioni sindacali, in quell’occasione hanno unitariamente privilegiato una soluzione che veda un percorso pubblico e dove l’amministrazione non faccia gli errori già perpetrati nella vicenda delle concessioni precedenti. Soluzione pubblica significa un appalto o in subordine una concessione (viste le garanzie apportate dalla nuova legge di regolamentazione sugli appalti che omologa la concessione all’appalto nel passaggio di personale) dove vengano garantiti i livelli di assistenza, dove si garantiscano i posti di lavoro anche attraverso l’utilizzo di strumenti di flessibilità e di ammortizzatori previsti dalla legge e dove si stabiliscano regole di durata e di reale possibilità di ristrutturazione dell’immobile, che siano congrue per le società che parteciperanno alla gara. Nell’incontro il sindaco in persona ha annunciato che quello sarebbe stato il percorso e che i sindacati e i lavoratori sarebbero stati permanentemente coinvolti nei passaggi di costruzione della gara che riguardano le clausole sociali e le questioni occupazionali. Siamo in attesa non avendo alcun motivo valido a favore dei nostri assistiti per discostarci da quell’autorevole impegno”.