Economia, segnali di ripresa dal manifatturiero

12 marzo 2018 | 13:05
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Economia, segnali di ripresa dal manifatturiero
Economia, segnali di ripresa dal manifatturiero
Economia, segnali di ripresa dal manifatturiero

Aumentano i ricavi, cresce la redditività netta, sale il valore aggiunto: è un quadro di lenta ma progressiva ripresa, quello che affiora dall’analisi dei bilanci 2016 delle società di capitali manifatturiere dell’area Lucca-Pistoia-Prato. In provincia di Lucca, in particolare, risulta ancora una volta trainante il settore del tissue, anche se la ripresa maggiore – dopo un periodo di grande crisi – la fa registrare il comparto della costruzione di imbarcazioni.
Lo studio – realizzato da Confindustria Toscana nord – è stato presentato oggi (12 marzo) a palazzo Bernardini, da parte del presidente di Confindustria Toscana nord, Giulio Grossi, e da Enrico Mongatti (per il centro studi di Confindustria) ed ha preso in considerazione 2103 imprese.

“Possiamo dire – afferma Grossi in apertura – che le imprese hanno superato gli anni della crisi e stanno tornando alla redditività, anche e soprattutto grazie alla contrazione degli oneri finanziari. Sono più indipendenti dal mondo del credito e sono tornate ad investire. Persistono però delle criticità: le piccole aziende, ad esempio, faticano ad aumentare la loro redditività. Questo studio – prosegue – offre dei benchmark per potersi auto valutare molto importanti”.
Una tendenza che caratterizza anche le aziende lucchesi: cresce il valore aggiunto nei settori più forti, come carta, nautico, lapideo e si registra, inoltre, un diffuso progresso degli investimenti. Lo studio ha preso in esame i bilanci delle imprese manifatturiere di Lucca, Prato e Pistoia, ed ha messo a confronto i dati del 2016 con gli anni precedenti, fino al decennio precedente.
“Nel 2016 – commenta Mongatti – è aumentata la differenza tra ricavi e costi esterni operativi. Di conseguenza è aumentato il valore aggiunto, grazie ad una dinamica favorevole dei costi esterni, che nel 2016 ha riguardato la maggior parte dei settori. Non si arresta, invece, ma rallenta leggermente, il costo del personale sul fatturato”. A Lucca, in particolare, il valore aggiunto cresce complessivamente di + 8,2 per cento rispetto al 2015, in tutti i settori tipici (carta, meccanica per la carta, nautica e lapideo, ndr).
Sempre a Lucca, risulta in crescita anche la redditività netta (Roe, ndr) con un valore mediano che nel 2016 si è attestato al 6,5%. In crescita diffusa anche gli investimenti, mentre il rafforzamento patrimoniale è stato più intenso nelle aziende di maggiori dimensioni.
Il campione dei bilanci lucchesi 2016 – rispetto allo stesso periodo del 2015 – racconta di un settore, quello della costruzione delle imbarcazioni, che fuoriesce decisamente da un periodo di crisi facendo segnare un + 30,1%. Più staccato, ma comunque trainante il Tissue (+18%), mentre il comparto della carta, cartotecnica e stampa segna +11,5%. Sempre nel territorio lucchese la meccanica per carta fa registrare un + 5,4%, mentre chiude il lapideo con un + 2,4%.
La crescita del valore aggiunto ha anche consentito di portare al 7% la marginalità lorda delle vendite (il cosiddetto Mol): “E’ un risultato importante – evidenzia Mongatti – specialmente visto l’incremento del costo del personale”. Negli ultimi anni si assiste, inoltre, ad un rafforzamento patrimoniale delle imprese.
“La ripresa è visibile – continua Mongatti – e gli imprenditori ci credono, rafforzando i loro bilanci: aumentano gli investimenti sui territori, mentre le aziende si internazionalizzano sempre più, senza però delocalizzare. E’ una ripresa che, però, necessita di essere consolidata nel tempo”.
Gli fa eco Grossi: “Gli imprenditori ci credono – conclude – e vorremmo che ci credessero anche i nostri interlocutori istituzionali. Ricordo che abbiamo già presentato, in fase elettorale, un documento che indica i passaggi da compiere per dare una mano alle nostre imprese. Vogliamo portare avanti le nostre istanza sia a livello locale che su scala nazionale”.

Paolo Lazzari