Grossi (Confindustria): “Nuova Lam, basta criminalizzare le imprese”

14 marzo 2018 | 12:39
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Grossi (Confindustria): “Nuova Lam, basta criminalizzare le imprese”

“La sentenza di assoluzione a favore degli imprenditori della Nuova Lam, nostri soci, ingiustamente accusati di reati di natura ambientale, ci consente di ribadire quanto siano assurde certe vicende giudiziarie, sia nei tempi di decisione, sia nel merito delle contestazioni”. A dirlo è il presidente di Confindustria Toscana Nord, Giulio Grossi riferendosi all’assoluzione dei vertici dell’azienda dopo 7 anni.

“Quanto ai tempi – osserva per l’appunto Grossi -, basta ricordare che il sequestro risale al 2011; sono pertanto passati ben 7 anni dall’avvio della vicenda giudiziaria che, purtroppo, ha provocato un danno economico enorme e irreversibile: la chiusura, con conseguente licenziamento di ben 25 dipendenti, di una importante realtà produttiva che operava sul territorio da oltre 140 anni, contrassegnata con il marchio internazionale di eccellenza Poroton. Certamente siamo sollevati per la sentenza di assoluzione da tutti i reati contestati agli imprenditori, ma siamo anche profondamente amareggiati per l’ennesimo episodio di accanimento contro una attività imprenditoriale del territorio, avente ad oggetto questioni di carattere ambientale. Su questo versante i nostri imprenditori si trovano di fronte non solo a una normativa farraginosa, mai chiara, ma anche a consolidati atteggiamenti criminalizzanti, spesso fomentati da comitati cittadini improvvisati e strumentalizzati. Il nostro sistema associativo promuove e tutela il rispetto delle regole. Non senza cognizione di causa, pertanto, possiamo garantire l’impegno da parte delle aziende del territorio verso il rispetto delle sempre più complesse e stringenti norme finalizzate al perseguimento della salute dei cittadini e dei lavoratori, nonché alla tutela dell’ambiente. Lanciamo, pertanto, un appello affinché cessi il pregiudizio nei confronti delle imprese che operano nel rispetto delle autorizzazioni ottenute – prosegue Grossi – attraverso iter lunghi e complessi e che sono continuamente sottoposte al controllo delle autorità preposte. L’ambiente è sicuramente un patrimonio da preservare e valorizzare, ma lo è altrettanto il tessuto economico-produttivo del nostro territorio, con il benessere che negli anni ha contribuito a creare. In un contesto di mercato sempre più competitivo, che non ammette lungaggini e processi decisionali complessi, è altresì indispensabile che i nostri interlocutori si impegnino nel velocizzare e semplificare tempi e procedure che interessano e regolano la vita delle imprese. Confidiamo nella giustizia, ma ci auguriamo che in futuro sia più rapida e non si verifichino di nuovo situazioni analoghe, nel rispetto di tutte le parti coinvolte, imprenditori, dipendenti, indotto, già ampiamente provate dalle difficoltà della crisi da cui stiamo faticosamente venendo fuori”.