
“Il mondo del commercio ambulante sta vivendo un periodo di crisi e soprattutto di totale mancanza di certezze sul futuro. Crediamo sia necessaria una maggiora attenzione da parte delle amministrazioni comunali. A cominciare dai controlli e dalla lotta ai furbetti e all’abusivismo commerciale”. E’ la responsabile area lucchese di Confesercenti Toscana Nord Valentina Cesaretti ad intervenire, chiedendo di “mettere a punto una strategia – dice ancora – che valorizzi il commercio ambulante in considerazione delle numerose difficoltà che il settore sta vivendo”. Prosegue la responsabile area lucchese: “Siamo convinti che le amministrazioni comunali debbano muoversi su un percorso di rispetto delle norme, incontrando però la nostra categoria per condividerne gli obiettivi e le strategie. Confesercenti, con il suo sindacato ambulanti Anva, difende ovviamente la legalità e quindi gli operatori in regola. Operatori che quindi non possono essere penalizzati con azioni generalizzate. Sollecitiamo quindi i comuni – conclude – a definire insieme le strategie dei mercati. Evitando anche un proliferare di fiere o simili che spesso hanno poco a che vedere con i mercati ambulanti”.
“Chiediamo, quindi, alle amministrazioni comunali, di rispettare quanto dice la legge regionale, che prevede una concertazione specifica sulle manifestazioni straordinarie, senza lasciare nulla al caso. Mi pare che oggi le amministrazioni tendano ad accogliere ogni genere di attività, purché animino i borghi ed i centri storici. Quindi assistiamo ad un impoverimento dei mercati tradizionali (non ci dimentichiamo del caso di Lucca, che ha visto il mercato cittadino collocato fuori dal centro storico), per dare spazio a manifestazioni commerciali di dubbia legittimità. Chiediamo con forza maggiori tutele per i mercati e le fiere storiche e tradizionali, magari prevedendo azioni che vadano a migliorarne la qualità, dando un taglio a tutto ciò che è improvvisato ed abusivo. Ci riferiamo in particolare anche ad un fenomeno molto di moda, come quello dei mercatini del riuso, che sono tutt’altro che forme hobbistiche e occasionali. I mercatini del riuso sono veri e propri mercatini organizzati, senza la spontaneità che dovrebbe essere alla base di azioni come queste”.
“E’ giunto il momento di incentivare chi lavora onestamente ed onestamente paga le tasse per svolgere le proprie attività. Il commercio ambulante anima da sempre le nostre città ed i nostri paesi e non può essere lasciato morire nell’indifferenza più totale e nel proliferare di mercatini che di legale hanno ben poco”.