
E’ stato approvato dall’assemblea dei soci il bilancio individuale al 31 dicembre scorso di Banco Bpm spa, di cui fa parte anche la Cassa di Risparmio di Lucca, composto da stato patrimoniale, conto economico, nota integrativa e relativi allegati e dalla inerente relazione sulla gestione dell’impresa, che si chiude con un risultato netto pari a 2.721 milioni di euro.
Bene anche i risultati sul fronte degli impieghi a clientela, individuati in 108,2 miliardi di euro. Altri 107 miliardi derivano dalla raccolta diretta a clientela, mentre 99,3 miliardi è la cifra della raccolta indiretta, di cui 62,5 dal risparmio gestito e 36,8 miliardi dal risparmio amministrato.
Altro dato interessante è quello relativo al risultato della gestione operativa, pari a 1.579 miliardi di euro.
Contestualmente, l’assemblea dei soci subordinatamente all’ottenimento delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza, ha approvato la proposta di modifica di alcuni articoli dello statuto, in particolare quelli che richiamano alle cosiddette Divisioni territoriali e che, a seguito dell’avvio, da gennaio 2018, del nuovo modello di rete commerciale del gruppo Banco Bpm, sono ora denominate, ai fini commerciali direzioni terrritoriali.
Con riferimento all’articolo 8 dello statuto – inerente al “diritto di voto”, essendo decorso il termine del 26 marzo 2017, è già decaduta in via automatica la previsione dell’articolo 8.2. (ed il relativo richiamo formulato nell’articolo 8.1.) che escludeva il diritto di voto per un quantitativo di azioni della Banca superiore al 5% del capitale sociale avente diritto di voto.
Le altre proposte di modifica – spiega il gruppo Bpm in una nota, si collocano in una logica di semplificazione e di maggiore efficientamento dell’operatività della Banca sottraendo dalla competenza inderogabile del Consiglio di Amministrazione: la compravendita di partecipazioni non strategiche, lasciando, invece, alla competenza consiliare le operazioni di acquisizione/cessione di partecipazioni che comportino variazioni del gruppo o di quelle che abbiano una rilevanza strategica e comunque quelle operazioni di valore superiore a determinate soglie e le attività più esecutive inerenti alle operazioni in titoli finanziari.
“Infine – prosegue la nota -, oltre a revisioni di natura prettamente formale ovvero volte a rendere maggiormente chiare e intelligibili le fattispecie relative al requisito di indipendenza degli amministratori è stata ravvisata l’utilità di ulteriori interventi sul testo statutario per rendere esplicite le competenze del Consiglio con riferimento sia alla remunerazione dei vertici aziendali della Banca, sia alla designazione (e alla determinazione dei relativi compensi) dei vertici aziendali delle società di maggiore rilevanza all’interno del Gruppo; integrare i riferimenti normativi riguardo al rispetto anche delle procedure ‘soggetti collegati’ previste dal decreto legislativo 385/1993 (Tub) nei casi di operazioni deliberate d’urgenza dall’amministratore delegato”.