
Sono arrivate le lettere di licenziamento, il preludio, secondo i rappresentanti dei lavoratori alla chiusura dello stabilimento di Carraia. Sale la preoccupazione alla Papergroup, dove è stata aperta la procedura di mobilità per 38 lavoratori.
“Questa mattina – sottolinea Simone Tesi di Slc Cgil – è arrivata la lettera che apre la procedura per la messa in mobilità dei lavoratori di un’azienda per la quale abbiamo già avuto modo di sottolineare i caratteri singolari di una crisi, partendo da quelli che sono stati i presupposti che l’hanno determinata, tutti finanziari, per le scelte sbagliate che sono state fatte, e che hanno portato ad una cessione in affitto dai caratteri poco trasparenti, con la contestuale richiesta di ammissione ad una procedura concorsuale in continuità che, alla fine, scarica tutto l’enorme peso dei danni fatti ed accumulati sulle spalle dei lavoratori che si vogliono licenziare”.
“Su questi temi – aggiunge – avevamo fatto anche un passaggio congiunto con le istituzioni, che avevano condiviso perplessità e richiesta nostre e che avevano invitato i rappresentanti dell’azienda e gli organi della procedura a rivedere un piano che puntava esclusivamente ad una forte riduzione della capacità produttiva e ad un taglio drastico del personale. Proprio in questi giorni, avevamo formalizzato la richiesta di un ulteriore incontro, anche perché ritenevamo che l’azienda dovesse dare una risposta, fosse anche solo per il rispetto formale dovuto alla Regione e a tutti i rappresentanti delle amministrazioni, alle richieste avanzate dalle stesse. Invece, il silenzio è stato rotto da una raccomandata che apre una fase sicuramente non facile, nella quale noi daremo battaglia per tutelare al meglio gli interessi dei lavoratori, a partire dalla salvaguardia del numero maggiore possibile di posti di lavoro. Le nostre istanze non verranno meno, semplicemente perché è stata aperta una procedura di licenziamento collettivo”.
Si è mosso immediatamente il sindaco di Capannori, Luca Menesini: “Ritengo necessaria la riattivazione urgente del tavolo regionale. Rivolgo anche un appello al giudice fallimentare, affinchè in questa procedura non siano i lavoratori a pagare il prezzo più alto”.
“La procedura di licenziamento di 38 lavoratori da parte della società che sta gestendo la procedura di concordato in continuità per conto dell’azienda Papergroup – dice il sindaco di Capannori – è la dimostrazione che l’azienda non ha accolto le richieste del tavolo regionale che chiedeva di predisporre un piano concordatario e industriale che tenesse conto della tenuta occupazionale, mettendo da parte quindi il progetto inizialmente annunciato di dismissione di alcune linee produttive. Un atteggiamento che mi sento di stigmatizzare. Le ristrutturazioni aziendali non devono ricadere sulle spalle dei lavoratori dei quali sosteniamo le richieste per trovare una soluzione alternativa, anche utilizzando tutti gli strumenti disponibili, tra cui gli ammortizzatori sociali. Va trovato uno sbocco diverso a questa crisi aziendale attraverso un nuovo piano di rilancio che consenta all’azienda di superare la fase concordataria salvaguardando i posti di lavoro”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Commissione regionale infrastrutture e trasporti Stefano Baccelli che condanna il comportamento dell’azienda: “La vicenda Papergroup ha assunto contorni sempre più preoccupanti. In questo momento è fondamentale esprimere vicinanza ai lavoratori e ribadirgli il massimo supporto a livello istituzionale. Non posso che stigmatizzare il grave comportamento dei vertici aziendali. Il tavolo che la Giunta aveva prontamente convocato si era concluso con la ragionevole richiesta, ai loro rappresentanti, da parte del consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini, di predisporre un piano concordatario e industriale che tenesse di conto della tenuta occupazionale, mettendo da parte quindi il progetto inizialmente annunciato di dismissione di alcune linee produttive. Si faceva presente, in sostanza, la giusta e dovuta esigenza di coniugare la pur necessaria procedura concordataria con la continuità occupazionale, obiettivo quest’ultimo da raggiungere eventualmente anche con il ricorso agli ammortizzatori sociali”.
La Regione si era dimostrata quindi disponibile ad accompagnare il percorso con suoi strumenti – prosegue Baccelli – e fare da tramite, se opportuno, con il Ministero del lavoro e nel caso, a riconvocare anche un successivo tavolo con tutti gli attori coinvolti. E invece, non solo non emerge nessun ripensamento da parte della proprietà ma per tutta risposta arriva l’avvio delle procedure di mobilità: un atteggiamento quindi da stigmatizzare nel metodo e nel merito. Continueremo a rivendicare l’esigenza di trovare soluzioni alternative perché, come ho già avuto modo di affermare, è intollerabile che le problematiche debitorie dell’azienda ricadano sulla pelle dei dipendenti. Il nostro è un tessuto produttivo già fortemente colpito dalla recessione economica, non possiamo permetterci altri colpi bassi alla ripresa economica. Scongiurare quindi un esito negativo di questa situazione è e resta la priorità e dobbiamo per questo fare il massimo a ogni livello”.