Papergroup, Slc Cgil: “La sede di Carraia non è un ramo secco”

“Per quanto riguarda il caso Papergroup, non si vuole leggere il merito della nostra posizione che non punta a mettere in concorrenza e conflitto gli interessi delle diverse parti in causa, ma a trovare soluzioni che assicurino una prospettiva, ben oltre i limiti della procedura, salvaguardando le potenzialità industriali dell’azienda, per garantirle una vera continuità e, quindi, un futuro”. Apre così la nota di Slc-Cgil Lucca che spiega: “Non vediamo come questo cozzi con i termini di legge pertinenti. La crisi la conosciamo bene: siamo stati i primi ad averne parlato e ad averla commentata. Se ne potrebbe discutere a lungo, come del fatto che Tissue Tech è una ‘società veicolo’ piuttosto singolare, presentata come una nuova compagnia i cui assetti proprietari non sono tracciabili (due società fiduciarie)”.
“Il ricorso al credito esterno non c’è, semplicemente perché non c’è nessuno disposto a garantirlo. Il male è noto, è sulla cura che si discute. Tra l’altro – precisa il sindacato – a Carraia, c’è anche una linea rotoli che si vuole fermare: è strategico pure quello, nonostante si dica che la produzione dei rotoli la si vuole mantenere? Questa realtà produttiva, presa nel suo insieme, è importante e si inserisce in un distretto e in comparti produttivi dove non ci sono solamente grandi gruppi (che peraltro non delocalizzano; alcuni, anzi, portano qua lavoro nuovo), ma anche realtà speculari alla Papergroup, oggi Tissue Tech, che si sono mosse in maniera oculata, per mantenere un mercato versatile come quello dei prodotti trasformati della carta. Papergroup – conclude Slc Cgil – ha sicuramente perso, in passato. Investendo in una materia prima di maggiore qualità, intervenendo sui programmi produttivi, aumentando così la produttività, e facendo una politica commerciale adeguata, si potrebbe scoprire che Carraia non è quel ‘ramo secco’ che si vuol far credere”.