Papergroup, Uilcom propone la mobilitazione contro i licenziamenti

Cresce la preoccupazione sul futuro dei lavoratori della Papergroup di Carraia, che ha annunciato 38 licenziamenti.
Oggi (11 maggio) in azienda c’è stata la assemblea del personale, alla quale per la Uilcom hanno partecipato Massimiliano Bindocci e Paolo Venturi che hanno espresso la loro posizione, dopo il primo incontro con l’azienda in cui é iniziato l’esame congiunto della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda.
“Come noto – spiega Uilcom – l’azienda ha presentato un piano concordatario che prevede 38 licenziamenti, con cui intende di fatto chiudere uno stabilimento produttivo sui 3 esistenti, e per questo ha messo a preventivo un incentivo all’esodo per 600.000 euro lordi”.
“Ma questa scelta fatta sulle spalle di alcuni e molte altre cose che abbiamo letto nel piano proposto – sottolinea Bindocci – non tornano: questo lo abbiamo fatto presente all’incontro registrando ad oggi una assoluta rigidità, per cui lo abbiamo ribadito in assemblea invitando alla mobilitazione e coinvolgendo le altre sedi, anche con occupazioni ed iniziative diversificate, per difendere fino alla fine i posti di lavoro. Deve essere fatta una trattativa reale superando certe rigidità, e restando aperti due stabilimenti devono essere valutate tutte le possibilità e tutti gli strumenti contrattuali e normativi che consentano di salvaguardare i livelli occupazionali, inoltre va verificata la possibilità di mantenere personale nella sede della logistica che sarà fatta a Carraia”.
“In merito agli esodi incentivati – prosegue Bindocci – unica ricetta proposta dall’azienda, va rivisto l’incentivo e guardando la proposta concordataria gli spazi ci sono. Non è vero che l’unico modo per rispettare le norme fallimentari sia quello proposto, si possono raggiungere i soliti obiettivi anche con altre modalità, le leve ci sono. Se non ci saranno aperture da parte dei professionisti che seguono la cosa, noi riteniamo che si debba segnalare nell’operazione tutta una serie di anomalie sia con iniziative sindacali che con altre manifestazioni, per l’evidente scarsa considerazione della salvaguardia dei livelli occupazionali e della responsabilità sociale dell’impresa che pur essendo valori costituzionali sono stati disattesi nella proposta. Per cui subito dopo l’incontro in programma il 17 maggio abbiamo proposto di fare assemblea e di decidere sulla base delle risposte che avremo le iniziative del caso. Crediamo infine che nel settore cartario a Lucca anche al fine di non disperdere le professionalità, davanti a situazioni del genere dovrebbe esistere un bacino di ripescaggio da cui le aziende del settore dovrebbero attingere per certe figure anche per periodi a tempo determinato, a questo dovrebbero partecipare tutte le aziende del distretto, perché i benefici di una realtà produttiva distrettuale non possono essere solo per le aziende. Per costruire questo meccanismo e responsabilizzare il settore le associazioni datoriali e la politica potrebbero avere ruolo importante”.