Targa prova, sanzioni sospese: esulta Confartigianato

30 maggio 2018 | 14:59
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Targa prova, sanzioni sospese: esulta Confartigianato

Esulta Confartigianato che grazie alle pressioni esercitate a livello locale e nazionale è riuscita a scongiurare la delicata situazione sulle targhe prova nata pochi giorni fa in seguito al parere rilasciato dal ministero dell’interno, secondo cui la targa provvisoria si può usare solo su veicoli ancora da immatricolare.

“Una interpretazione – sottolinea Confartigianato in una nota – in evidente contrasto con la prassi da parte delle attività della distribuzione e della riparazione automobilistica, di far circolare con la targa prova veicoli regolarmente immatricolati ma privi di assicurazione propria, come quelli usati presenti negli autosaloni di vendita e quelli revisionati nelle autofficine che devono comunque eseguire dei test su strada, e che rischiava di limitare fortemente le attività di questi operatori del settore auto”.
A dirimere una volta per tutte le diverse interpretazioni sarà il Consiglio di Stato, a cui le direzioni del ministero dell’interno e del ministero dei trasporti hanno sottoposto formalmente la questione oggi (30 maggio), sulla spinta insistente dell’associazione “che sta operando a salvaguardia dell’operatività delle migliaia di officine italiane e che – si legge in una nota – non si è fermata di fronte al primo parere negativo del ministero, ma è andata avanti forte di alcune sentenze dei giudici di pace favorevoli alla posizioni delle imprese. Nel frattempo, però, visto che il parere del massimo organo consultivo italiano potrebbe richiedere alcune settimane, tutto viene congelato: niente multe per violazione dell’obbligo dell’assicurazione Rc nei confronti di concessionari e autofficine che per far provare ai propri clienti veicoli precedentemente ritirati in permuta o eseguire i test su strada ad autoveicoli targati ma privi di copertura assicurativa, applicheranno su di essi la targa prova”.
Nella circolare diffusa oggi (30 maggio) il Ministero dell’Interno ammette come “la complessità della questione abbia assunto nel tempo rilevanza per gli operatori economici di settore, ed ha imposto una posizione condivisa che possa salvaguardare il diritto delle attività economiche e la sicurezza della circolazione”.