Massari: “Fp Cgil, RetiAmbiente sia in mano agli enti pubblici”

31 luglio 2018 | 14:16
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Massari: “Fp Cgil, RetiAmbiente sia in mano agli enti pubblici”

RetiAmbiente sia un soggetto interamente pubblico. La richiesta arriva da Michele Massari, segretario provinciale di Fp Cgil. “L’assemblea dello scorso 21 giugno dei sindaci di Ato Costa – ricorda – ha deliberato l’avvio operativo di RetiAmbiente dal prossimo gennaio 2019. Bene, come Fp Cgil Toscana da anni chiediamo che si proceda con i processi aggregativi delle aziende, nel pieno di rispetto di cittadini e lavoratori, affinchè le economie di scala e la solidarietà fra Enti Locali trovino finalmente applicazione concreta”.

“La scelta della forma societaria spetta ai sindaci, attraverso la loro assemblea – va avanti Massari -, e per questa categoria la scelta deve cadere sull’azienda pubblica al 100%, unica vera garanzia di trasparenza, efficienza, efficacia e rispetto dei cittadini e dei lavoratori, in cui nessun utile dovrà essere riconosciuto ad un privato, che si troverebbe a gestire un servizio pubblico essenziale in regime di totale monopolio. Ad oggi, rimane sullo sfondo la cessione del 45% del capitale sociale di RetiAmbiente ad un partner privato, che vista l’evoluzione degli assetti societari di Sei Toscana, dove con gli aumenti di capitale insostenibili per i piccoli Comuni del Sud Toscana, siamo arrivati ad una maggioranza del privato sul pubblico, dimostrazione per la Fp Cgil che si tratta di una scelta errata. Ma dobbiamo riconoscere ad Ato Costa e ai sindaci un positivo passo in avanti verso le nostre rivendicazioni, infatti, da gennaio RetiAmbiente sarà interamente pubblica, attraverso la fusione per incorporazione delle sei aziende che sono state conferite: Geofor, Rea, Ascit, Sea Ambiente, Ersu ed Esa. Non fermiamoci qui – è l’invito di Massari -. Ai sindaci chiediamo di cogliere questa grande opportunità: rendiamo questo servizio pubblico essenziale stabilmente pubblico al 100%. A questa rivendicazione vengono poste, solitamente, due obiezioni: il recupero dei finanziamenti e il controllo analogo che devono esercitare gli enti Locali. Al primo rispondiamo con la richiesta di dare alla società pubblica un affidamento lungo di almeno 15 anni, in modo che possa accedere al mercato esattamente come qualsiasi soggetto industriale, pubblico o privato, che possa vantare un fatturato sicuro (derivante dal contratto di servizio con i Comuni) nel lungo termine, alla seconda rispondiamo con esempi virtuosi di controllo analogo congiunto, come avviene in Ato3 Marche (Cosmari) e nel consiglio di bacino di Treviso (Priula). Ecco perché, come Fp Cgil Toscana, concordiamo con la scelta di Treviso, quale esempio virtuoso di gestione dei servizi ambientali, fatta nel contratto di Governo M5Stelle-Lega, e proprio per questo siamo certi che tutti i sindaci della nostra area vasta potranno dimostrare concreto desiderio di dare tutela a cittadini e lavoratori, attraverso la condivisione della scelta di un’azienda totalmente pubblica, come a Treviso, a cui affidare il servizio per almeno 15 anni. In ogni caso, da gennaio RetiAmbiente sarà operativa e da subito chiediamo l’apertura del confronto sindacale, attraverso due tavoli, col cda dell’azienda e con i sindaci del direttivo di Ato Costa, per chiedere garanzie in merito all’immediato recepimento dell’accordo sindacale del 3 luglio 2015 con le piene tutele che assicura ai lavoratori diretti e ai lavoratori indiretti del servizio ambientale”.