Fiom Cgil: ‘No a contratti pirata e troppi subappalti’

3 ottobre 2018 | 12:40
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Fiom Cgil: ‘No a contratti pirata e troppi subappalti’
Fiom Cgil: ‘No a contratti pirata e troppi subappalti’
Fiom Cgil: ‘No a contratti pirata e troppi subappalti’

“Siamo pronti a fare una lotta senza quartiere, anche attraverso lo sciopero, ai contratti pirata”: ad affermarlo è Mauro Rossi, confermato segretario generale della Fiom Cgil provinciale di Lucca. Il vertice del sindacato, che tra capoluogo e provincia conta circa 2400 iscritti, ha posto l’accento oggi (3 ottobre), insieme a Nicola Riva (responsabile Fiom Versilia), sulle questioni che riguardano i settori seguiti: la produzione di macchinari per la carta, la nautica da diporto e l’oil gas. 

Ed è proprio nel principale comparto produttivo lucchese – il cartario – che emerge il fenomeno di “contratti pirata, non firmati dai lavoratori, che improvvisamente si ritrovano applicate condizioni peggiorative sia sul fronte salariale che dal punto di vista delle mansioni”, spiega Rossi. Eppure il settore regge e, anzi, resta senza dubbio uno dei più positivi, anche se “questo genere di mercato è sempre più ristretto ed aumenta il costo della cellulosa”. Questi contratti, viene ricordato, “producono l’effetto di un dumping salariale e sindacale e vengono applicati anche nella cantieristica navale”.
Il nodo, dunque, è la mancata applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro: ad oggi sono oltre 800 i contratti nazionali registrati al Cnel (una trentina quelli del settore metalmeccanico). Poi il sindacato entra nel concreto, denunciando un caso specifico, in Lucchesia: “È quello di Conflavoro – spiega Rossi – che insieme ai sindacati Confsal, Fesica, Fisals, di cui ignoravamo l’esistenza, ha firmato un contratto a livello nazionale, controfirmato poi da queste tre organizzazioni sindacali sconosciute e senza alcuna rappresentanza. Come conseguenza, ad alcuni lavoratori è stato cambiato il contratto senza preavviso o addirittura l’hanno scoperto ricevendo la busta paga. Le condizioni salariali di questi accordi sono ovviamente peggiorative sia rispetto al contratto metalmeccanico che a quello dell’artigianato”. La risposta a questo genere di situazioni, osserva Fiom Cgil, deve ritrovarsi in una legge che regoli un fenomeno definito “pirata” e “borderline” dal sindacato, eppure perfettamente legale. “Non possiamo accettare – prosegue Rossi – che questi contratti vengano utilizzati come cavalli di Troia. Nel frattempo possiamo auspicare una riduzione del numero dei contratti e, se le cose non cambieranno, siamo pronti a scioperare”.
Capitolo Kme: scaduti gli ammortizzatori sociali, il sindacato è riuscito a far convertire il contratto di solidarietà ancora in essere in un anno di cassa integrazione straordinaria. “È scaduto anche il contratto tra noi e l’azienda – spiega Rossi – che risale al 2016. Lavoreremo per rinnovarlo e, nel frattempo, spingeremo affinché ai lavoratori venga mantenuto il premio di risultato”. Per quanto riguarda un altro versante caldo, quello che coinvolge la Snaitech di Porcari, il segretario generale lancia un monito cristallino: “Sappiamo che dal primo novembre l’azienda vuole passare dal contratto del settore metalmeccanico a quello del terziario. Noi non siamo d’accordo e li abbiamo anche diffidati legalmente: se lo faranno, siamo pronti a fare ricorso”. Fronte Versilia: la nautica da diporto sta vivendo un momento di ripresa e i livelli produttivi e di occupazione sono tornati al livelli pre-crisi, ma in questi anni “sono peggiorate le condizioni lavorative, all’insegna della frantumazione fra appalti e subappalti, esternalizzazioni e subforniture”. Nella più importante azienda del settore, Azimut Benetti, “solo 240 lavoratori su mille sono dipendenti diretti. Anche per questo – precisa Rossi – abbiamo concordato con il distretto della nautica e la Regione Toscana la necessità di fare un report sullo stato dell’arte del consorzio Navigo. Oggi, peraltro, il presidente del distretto nautico, Vincenzo Poerio, non ricopre più il ruolo di amministratore delegato di Azimut Benetti, ma ci auguriamo che continui a seguire questo percorso”. Nel frattempo, è fissato per il 10 ottobre prossimo l’incontro coi neo amministratori delle due divisioni Azimut e Benetti.

Paolo Lazzari