Appalti pulizie, chiesto tavolo con i dirigenti scolastici

5 ottobre 2018 | 15:56
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Appalti pulizie, chiesto tavolo con i dirigenti scolastici

“E’ iniziato il nuovo anno scolastico e purtroppo continua la grave situazione di precarietà in cui versano le lavoratrici e lavoratori impiegati nei servizi di pulizia, sorveglianza e decoro degli istituti scolastici”. A riaccendere i riflettori sul problema sono Massimo Dinelli e Daniela Richetti della Filcams Cgil e Simone Pialli della Fisascat Cisl che chiedono di affrontare la questione nell’ambito di un tavolo alla presenza di tutti i dirigenti scolastici.

“I tagli alla scuola pubblica e la convenzione Consip per gli appalti – sostengono – hanno ulteriormente peggiorato la situazione, creando precarietà e gravi difficoltà non più sostenibili e accettabili. I lavoratori e lavoratrici coinvolti stanno pagando un pegno enorme in termini di salari ridotti modalità lavorative complesse e precarie ed incertezza sul futuro. Per queste motivazioni il 20 agosto scorso – proseguono – le categorie sindacali nazionali unitariamente hanno inviato al ministro dell’istruzione Bussetti, al ministro del lavoro Di Maio, al dipartimento per la programmazione e gestione delle risorse umane del Miur, alla commissione di garanzia per l’attuazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali, la richiesta d’incontro per trovare soluzioni stabili e di prospettiva sostenendo altresì che qualunque processo, compresa l’internalizzazione del servizio annunciata nei mesi scorsi e di cui si continua a parlare molto, debba coinvolgere indiscutibilmente tutti i 16mila lavoratori e lavoratrici coinvolti, nessuno escluso. L’11 settembre, in assenza di convocazione del tavolo, è stata indetta una manifestazione con presidio dei lavoratori e lavoratrici davanti al Miur a Roma. E’ grazie alla mobilitazione che il Miur, ricevendo una delegazione di rappresentanti dei lavoratori e dei sindacati, ha ribadito di poter giungere alla definizione delle soluzioni per rispondere alla continuità occupazionale e di reddito dei circa 16mila lavoratori occupati. Il capo segreteria del ministro ha manifestato la disponibilità ad avviare il confronto sulle soluzioni da adottare, tra cui l’internalizzazione del servizio e dei lavoratori in essi occupati, con impegno di avviare questo confronto entro le tre settimane successive. Ad oggi non abbiamo notizie in merito”.
“Riteniamo inaccettabile – aggiungono i sindacalisti – che le lavoratrici e lavoratori, per poter ricevere uno stipendio adeguato a rispondere ai bisogni primari, siano costretti alla massima disponibilità e flessibilità lavorando anche su tre turni spezzati o addirittura in solitudine in ore serali quando negli edifici scolastici non c’è più nessuno, per incomprensibili esigenze organizzative di alcune scuole, penalizzando spesso donne madri monogenitrici, lavoratrici con problemi di salute, pur nella pretesa di avere il massimo dei risultati di pulizia, igiene e sorveglianza degli alunni, con ulteriore incomprensibile taglio di ore. Per questo a livello locale, in previsione del nuovo anno scolastico abbiamo chiesto un incontro all’Ufficio scolastico territoriale, per confrontarci sulle problematiche esposte e sulle soluzioni da individuare”.
L’incontro, dopo varie vicissitudini, c’è stato stamani alla presenza del provveditore agli studi Donatella Buonriposi, Massimo Dinelli e Daniela Ricchetti Segretari Filcams-Cgil, Simone Pialli Segretario Fisascat-Cisl e una delegazione di lavoratrici.
“L’incontro purtroppo – sostengono i sindacati – non ha avuto alcun effetto in considerazione dell’assenza totale dei dirigenti di istituto, infatti il Provvediotre rispetto alle problematiche esposte dei rappresentanti sindacali, si è limitata a prendere atto sottolineando l’assoluta impossibilità di sensibilizzare i Dsga, in quanto gli stessi hanno facoltà di agire in piena autonomia, un po’ come se le scuole fossero roba loro o come se la responsabilità di ciò che accade nei plessi terminasse nell’organizzare il lavoro del personale statale e non nel garantire la pulizia e la sicurezza degli edifici anche attraverso la garanzia di buone condizioni di lavoro per le lavoratrici degli appalti. Ma non solo, in un incontro durato mezz’ora in cui la sensazione è stata quella di elemosinare udienza, mentre veniva fatto notare come per avere gli edifici puliti, le lavoratrici dovrebbero lavorare ben oltre il loro orario senza essere retribuite, il Provveditore ha sostenuto che ciò accadrebbe anche al personale interno al suo ufficio, come se gli addetti ai lavori, con tutto il rispetto dovuto, avessero difficoltà a fare la spesa perché guadagnano 500 euro elemosinando ore come le bidelle degli appalti”.
“Chiediamo fin da subito che venga convocato un tavolo con tutti i dirigenti scolastici – spiegano i sindacalisti – al fine di riprendere una discussione seria. Siamo pronti ad attivare tutte le necessarie iniziative a tutela di questi lavoratori e lavoratrici, i cui servizi sono di straordinaria importanza per la tutela dei bambini e degli stessi addetti alle attività didattiche. Le lavoratrici ed i lavoratori delle imprese in appalto nelle scuole, da oltre 20 anni aspettano una risposta concreta”.