Tesi (Slc Cgil): Papergroup, nessuno estromette Uilcom

15 ottobre 2018 | 10:46
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Tesi (Slc Cgil): Papergroup, nessuno estromette Uilcom

E’ botta e risposta tra sindacati sulla vertenza Papergroup che durante l’ultima riunione ha visto frizioni fra UilCom e Slc Cgil. Ieri la prima sigla aveva accusato la Slc Cgil di non aver consentito la loro partecipazione al tavolo. Oggi Simone Tesi di Slc Cgil dà un’altra versione, spiegando di aver solo richiesto che uscisse il lavoratore che accompagnava la delegazione sindacale. “Strana – commenta Tesi – la polemica sollevata dalla Uilcom, perché è stata fatta semplicemente presente l’inopportunità di venire a quel tavolo portandosi dietro semplici lavoratori, ancorché iscritti – peraltro, la richiesta di incontro l’avevamo fatta solo noi come Slc Cgil – ; per cui, è stato chiesto solamente che il lavoratore non partecipasse, non il rappresentante Uilcom munito di delega da parte della sua organizzazione sindacale, che è stato invitato a sedersi più volte, come atto di cortesia, nonostante quest’ultimo non abbia nessuna titolarità contrattuale in questa azienda”.

“Erano stati anche avvisati, da parte di chi cura le relazioni sindacali per la controparte e che li aveva invitati, che c’era la volontà di incontrare solo Rsu e funzionari sindacali – va avanti Tesi -. Forse l’idea era già quella della giornalata. La vicenda Papergroup e la sua crisi sono iniziate nel novembre scorso, non con la procedura di mobilità aperta ad fine aprile. Noi ci siamo da sempre in quella realtà: abbiamo la Rsu a Coselli, l’avevamo anche a Carraia, ma se ne è uscita con la mobilità, e siamo riusciti a istituirla, dopo tanti anni, grazie ai lavoratori che hanno aderito alla nostra organizzazione e a quelli che si sono candidati, anche nella cartiera di San Gennaro. La Uilcom è arrivata con l’apertura della procedura dei licenziamenti collettivi, che è la fase in cui i lavoratori, normalmente, hanno più bisogno di assistenza sindacale: chi la offre riceve l’affiliazione alla sua organizzazione. Non capisco quindi chi avrebbe bisogno di lavorare in un certo modo per qualche tessera in più. Comunque, tralasciando polemiche che non ci interessano, ciò che conta davvero – sostiene Tesi – è la vicenda che riguarda il fallimento e le possibilità di cessione integra della Papergroup, per quelle che potrebbero essere le ripercussioni sulle condizioni dei lavoratori di tutti e 3 gli stabilimenti. Il clima interno, tra i dipendenti, è di tensione, poiché sono già state troppe le volte, in questi mesi, in cui sono state fatte balenare irresponsabilmente e pretestuosamente, da parte della vecchia proprietà e da Tissue Tech, soluzioni che, poi, sono ben presto naufragate: concordato e cessione definitiva a Tissue Tech; dopo il tramonto di questa prima, nel fallimento, sono state sbandierate come vere manifestazioni di interessi da più parti e più soggetti estranei a Tissue Tech e Papergroup sono stati fatti transitare liberamente negli stabilimenti, per dare l’idea che trovare qualcuno, disposto a dare una mano a salvare tutto il complesso, fosse una cosa molto facile; infine, l’interesse formalizzato da parte di un imprenditore, al quale sono state date delle scadenze per poter avanzare una proposta complessiva, che però, ha già dichiarato l’intenzione di fare marcia indietro. A questo punto, appare inutile perdere ancora tempo, per quanto ci riguarda, visto che quello che passa rischia di impoverire ancora di più l’azienda, anche in termini di professionalità che si disperdono a causa dell’incertezza nella quale siamo. E’ meglio accelerare la procedura competitiva, istituendo regole di partecipazione chiare e vincolanti, per far emergere possibili interessi veri orientati al salvataggio di una realtà che, tra mille difficoltà, ha continuato a fatturare oltre 4 milioni di euro il mese, con un portafoglio clienti di tutto rispetto, che non può essere lasciato disperdere, a vantaggio di altri. Sono questi i fatti importanti da seguire e ai quali dedicare attenzione”.