Contratti, Conflavoro risponde a Cgil: “Benvenuti nel 21esimo secolo”

Roberto Capobianco, presidente della confederazione delle piccole e medie imprese Conflavoro Pmi, replica ai continui attacchi della Cgil sul tema dei contratti. “Su Lucca il sindacato di Susanna Camusso, guidato da Rossano Rossi, invece di pensare ai lavoratori sta conducendo da tempo una ferrea ma sterile battaglia contro Conflavoro Pmi. E se un sindacato ha bisogno di polemizzare e cercare lo scontro sociale per far ricordare che esiste, allora quel sindacato temo non abbia un futuro roseo davanti. Inoltre, visto che parlano sempre e comunque di Conflavoro Pmi pur senza conoscerci di persona, invito ufficialmente i vertici lucchesi della Cgil nella nostra sede di Lucca in via del Brennero, 1040/BH, dove si trova anche la sede nazionale. Li accoglieremo volentieri e, se vorranno, progetteremo insieme le soluzioni concrete e utili a rilanciare il lavoro nella nostra provincia”.
“Del resto – continua Capobianco – anche a Lucca la disoccupazione resta un problema grave. Quindi al sindacato di Rossi lanciamo un appello: basta con le chiacchiere, occorre agire. Ma non come ha intenzione di fare la Cgil. Il sindacato infatti minaccia un presidio il 9 novembre davanti al teatro del Giglio, dove Conflavoro Pmi ha invitato per il forum Italia Economia & Lavoro i maggiori esponenti nazionali della politica e del mondo socio-economico. Lì studieremo le azioni da portare avanti per rimettere in moto il lavoro. La Cgil, invece, pare preferirà cercare di ostacolare ogni potenziale iniziativa di ripartenza del Paese. E temiamo inoltre metterà in cattiva luce la nostra bellissima città, offuscandone il prestigio e cercando di boicottare un evento tanto importante per il territorio, con imprenditori che arriveranno a Lucca da tutta Italia. Veramente un bel modo di intendere la libertà sindacale e il diritto al lavoro, specie da parte di chi per decenni ha occupato tutte le poltrone che contano e poi, però, paga i propri lavoratori coi voucher”.
“Del resto la libertà sindacale che la Cgil difende strenuamente a parole – afferma poi Capobianco – voglio ricordare che dev’essere tale sempre, non solo e soltanto se serve a garantire il mantenimento di uno status quo alimentato anche con scorrettezze e inesattezze. Basti vedere la questione dei nostri contratti additati come ‘pirata’ dalla Fiom di Lucca, con il segretario Mauro Rossi che però a telecamere accese si rimangia le accuse. E tralasciamo il fatto che Cgil e Fiom si siano ben guardate dal rispondere a Bruno Mariani segretario di Fesica Confsal, il quale aveva replicato portando numeri che dimostrano come i nostri contratti siano invece migliori proprio di quelli Fiom”.
“La verità è che Conflavoro Pmi è una realtà autonoma che crea occasioni e iniziative per portare benefici non al suo bilancio interno, ma ai lavoratori e alle imprese del territorio. Ecco perché abbiamo dato il via, patrocinato dal comune di Lucca, a un progetto inedito in Italia dove alcune aziende del metalmeccanico si impegnano a formare disoccupati e inoccupati, anche partite Iva, e ad assumerli alla fine del percorso di apprendimento. E’ un progetto che diffonderemo in tutto il Paese per rilanciare il lavoro a seconda delle necessità dei vari territori. Perché è questo che oggi serve. Non le chiacchiere. Consiglio a tutti di tornare a contatto con il mondo reale”.
“Se per noi il meccanismo del sistema lavoro – conclude il presidente di Conflavoro Pmi – vede allo stesso livello i lavoratori e gli imprenditori, entrambi alla ricerca della dignità rubata loro da decenni di politica e sindacalismo senza costrutto, per altri no. Per altri la lotta di classe non è mai finita. Meglio far star male i lavoratori piuttosto che far star bene sia loro sia le imprese? Forse qualcuno la pensa davvero così. Speriamo di no, ma in ogni caso il vento sta fortunatamente cambiando e a questi signori allora dico: benvenuti nel 21esimo secolo”.