Intrattenimento online e “gamification”: come cambia il gioco nell’epoca digitale

19 ottobre 2018 | 08:05
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Intrattenimento online e “gamification”: come cambia il gioco nell’epoca digitale

Lo sentiamo ripetere continuamente, come una specie di ritornello: adattarsi al mondo digitale non è più una scelta, ma una vera e propria necessità. La presenza sempre più capillare di Internet e di dispositivi tecnologici sempre più “intelligenti” nelle nostre vite ci permette, infatti, di comunicare in modo più veloce che mai e di svolgere a distanza attività che fino a pochi anni fa eravamo costretti a realizzare in modo presenziale. 

Secondo i dati della ricerca “I Toscani e l’uso delle Tecnologie Informatiche”, pubblicata dalla Regione Toscana, nel 2018 il 77% delle famiglie residenti nella regione aveva un accesso a Internet e circa il 59% aveva una connessione a banda larga (una percentuale superiore alla media nazionale, pari al 53,8%). Negli ultimi tre mesi, inoltre, l’80% dei toscani collegati aveva fatto uso di servizi di messaggistica via web e il 66% aveva utilizzato le reti sociali. Non c’è dubbio, pertanto, che non essere connessi alla rete significa oggi rinunciare a opportunità enormi, sia a livello individuale sia a livello di comunità specifiche, come, per esempio, aziende o gruppi di operatori del settore artigiano locale.

Allo sviluppo del nuovo “ecosistema” digitale ha corrisposto la nascita di nuovi attori economici che operano direttamente su scala globale. Un esempio significativo è quello del settore dell’intrattenimento, che in pochi anni è stato completamente trasformato dall’ascesa di aziende come Netflix, Amazon o Spotify (per citare solo alcuni esempi più conosciuti). Particolarmente interessante è anche il caso del gioco online. Microgamin, Evolution Gaming, NetEnt o Playtech sono alcuni dei protagonisti più importanti in questo mercato: si tratta di produttori di software che attualizzano in versione digitale i tradizionali giochi da casinò, come poker, roulette, blackjack e slot machine, fornendo i propri prodotti agli operatori del settore per creare un’offerta completa, come esemplifica quella proposta dal casinò online di William Hill in Italia. Nonostante i “soli” venti anni di storia, queste aziende sono già dei colossi con fatturati da capogiro.

C’è poi un capitolo a parte: quello dei videogiochi, senza dubbio uno dei settori in maggiore ascesa in questo momento nel mondo dell’intrattenimento. Secondo i dati di una recente indagine svolta da Euromedia Research e Multiplayer.it, nell’ultimo anno, l’81,4% degli italiani ha giocato almeno una volta a un videogioco, con una percentuale ancora più alta nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni (86,6%). Poco a poco, il “gaming” sta influenzando, con le sue logiche e i suoi linguaggi, anche altri settori, come per esempio quello dei fumetti. Fra di loro esiste oggi un rapporto simbiotico ed entrambi fanno ormai parte di un mondo di riferimento unico, come dimostra la storia di Lucca Comics & Games, uno dei festival tematici più importanti del mondo. 

Sempre più spesso, si parla oggi di “gamification”. Tradotto generalmente in italiano come “ludicizzazione” (o a volte anche come “gamificazione”), questo termine indica l’applicazione di elementi e dinamiche tipiche dei videogiochi (come punti, premi, passaggi di livelli, aggiornamenti ecc.) a contesti non ludici, come il marketing o la gestione aziendale. Negli ultimi tempi, la gamification si sta applicando anche a settori più tradizionali, come per esempio quello dei beni culturali. L’anno scorso, infatti, la gamification fu uno degli argomenti centrali di LuBec 2019. L’obiettivo di questa nuova pratica, ispirata al mondo dei videogiochi, è quello di influenzare il comportamento delle persone, cercando di mantenere sempre alto l’interesse intorno a certi temi e di migliorare le prestazioni dei soggetti coinvolti.

Secondo alcuni esperti, la rivoluzione digitale sarebbe appena agli inizi e le rapide trasformazioni economiche, sociali e culturali che stiamo attraversando in questo momento non sarebbero che un assaggio di quel che ci aspetta nel futuro. Saper interpretare le novità, per adattarsi ai cambiamenti in modo rapido e costante, sarà, quindi, sempre più importante e necessario.