Gli effetti della manovra del Governo Conte sull’economia italiana

28 ottobre 2018 | 08:01
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Gli effetti della manovra del Governo Conte sull’economia italiana

Le tensioni tra Governo italiano e Commissione Europea legate alla manovra di bilancio recentemente proposta dal Primo Ministro Conte, stanno danneggiando le quotazioni dei titoli di stato italiani, ma anche delle azioni quotate alla Borsa di Milano.

Gli investitori sono preoccupati, più che dalle eventuali infrazioni che l’Europa potrebbe applicare all’Italia per una manovra di bilancio che il Commissario europeo per gli Affari Economici Moscovici ha criticato perché rappresenta una “deviazione senza precedenti dal percorso concordato”, dagli effetti diretti sull’economia italiana che queste decisioni stanno avendo sulla fiducia ed avranno sulla congiuntura economica futura.

L’investimento in asset italiani, obbligazioni ed azioni in primis, sta soffrendo questa situazione di incertezza in modo molto intenso. Solo un mese fa i titoli di stato italiani con scadenza a 10 anni avevano un rendimento più basso di quasi 75 punti base rispetto al 3.50% di oggi. Per il paese europeo con il debito più alto in valore assoluto e con un rapporto debito / Pil al 131.5%, ogni aumento dei tassi di interesse da applicare sulle emissioni di nuovi titoli di stato è veleno per le casse pubbliche obbligate a sottrarre risorse preziose per la crescita economica dirottandole al servizio del debito.

A questo si aggiunge anche la minore competitività all’interno dell’Area Euro delle aziende italiane, che a parte esempi virtuosi come quelli della Lucart che entra a far parte dell’economia circolare, saranno costrette a fronteggiare costi di finanziamento più elevati rispetto a tedeschi e spagnoli, tanto per citare due esempi. Lo spread di rendimento tra Btp italiani e Bund tedeschi ha infatti superato i 300 punti base nella settimana appena conclusa; il differenziale di tasso rispetto ai Bonos spagnoli è sempre vicino ai 200 punti base e questo rende particolarmente arduo per gli imprenditori italiani competere anche all’interno della stessa area mediterranea con un costo di finanziamento degli investimenti troppo elevato.

Il rialzo dei rendimenti sui titoli di stato colpisce anche le banche italiane, assieme alla BCE i principali acquirenti di debito pubblico. Come sottolineato recentemente dalle agenzie di rating, in special modo Fitch, il rialzo dello spread mette a rischio il rating degli istituti di credito che vedono ridotto il proprio capitale per effetto della svalutazione dei titoli di stato. La conseguenza più grave per le banche italiane è rappresentata dalla sempre più elevata probabilità di dover ricorrere ad aumenti di capitale per compensare le perdite di valore sui BTP detenuti nei portafogli di proprietà. Un rischio che va però a tradursi anche in una minore disponibilità delle banche a prestare denaro a imprese e cittadini, il tutto con tassi di interesse applicati su mutui e finanziamenti più elevati rispetto a quelli di solamente un anno fa.

Questa negatività innescata sugli asset italiani dalla decisione del Governo Conte di proporre una manovra con un rapporto deficit / Pil del 2.4%, ben superiore ai parametri concordati con Bruxelles, si riflette piuttosto bene nella caduta dei mercati azionari italiani. Da inizio anno l’indice FtseMib è il peggiore d’Europa con un calo del 13%, un chiaro segnale di come i mercati finanziari stanno già scontando un peggioramento del ciclo economico in Italia nei prossimi mesi.