
“Flessibilità selvaggia, tredicesime tagliate, diritti negati: i contratti pirata possono essere fermati soltanto con una legge sulla rappresentanza”. È facendo leva su questo presupposto che la Cgil scenderà in piazza questo venerdì (9 novembre) davanti al teatro del Giglio. Un presidio pensato in occasione dell’evento organizzato dall’associazione datoriale Conflavoro, che richiamerà a Lucca parlamentari e personalità del mondo istituzionale.
Motivazioni che vengono spiegate dettagliatamente da Rossano Rossi (segretario Cgil provinciale), Fabrizio Simonetti (responsabile organizzazione Cgil provinciale), Sabrina Bigazzi (segretaria generale Filcams Cgil) e Giovanni Simoncini (Fisac Cgil).
Il principio, dunque, è il rispetto della rappresentatività: per concludere accordi sindacali che si trasformano in contratti nazionali, si osserva, è necessario avere voce in capitolo. “Nessuna competizione con altri sindacati – viene ricordato da Rossi – ma solo l’esigenza di non vedere ridotti e peggiorati i diritti dei lavoratori tramite accordi siglati da ‘sindacati gialli’, inventati ad hoc a getto continuo – il j’accuse – da Conflavoro per avvantaggiare le aziende”.
Conflavoro, infatti, collabora con organizzazioni sindacali di riferimento diverse da Cgil, Cisl e Uil. Queste ultime, secondo quanto riportato stamani da Rossi, sarebbero d’accordo con Cgil, ma non offriranno il loro apporto ad un presidio che dovrebbe contare circa 200 partecipanti.
“Non rivendichiamo posizioni esclusive – prosegue Rossi – ma chiediamo che vengano rispettati alcuni requisiti minimi. Il sindacato deve avere un peso in base agli iscritti. Chiediamo una legge sulla rappresentanza che certifichi la reale rappresentatività delle organizzazioni sindacali. E’ soltanto in base ad essa – precisa – che si possono poi stipulare contratti di valenza nazionale”.
Sarebbero già decine i contratti depositati da Conflavoro a livello nazionale: tra le aziende interessate, c’è anche un grosso nome che opera in Provincia di Lucca e che, dopo essere passato al contratto del commercio, avrebbe fatto retromarcia: “I lavoratori – spiega Bigazzi – si ritrovano improvvisamente senza tredicesima, con orari di lavoro flessibili e più lunghi, senza i diritti correlati alla maternità e senza tante altre tutele. Chi stringe questi accordi pensati ad hoc per favorire le aziende, però, deve sapere che alla fine gli si ritorceranno contro”.
Desta ampie perplessità in Cgil, sotto questo punto di vista, il patrocinio dell’evento da parte di tutte le istituzioni locali: “Non capiamo – dichiara Rossi – come Comune, Provincia e Regione possano sostenere una simile iniziativa, considerando gli effetti negativi che questo genere di accordi ha sulla pelle dei lavoratori”.
Ai rappresentanti del governo che questo venerdì interverranno a Lucca, dunque, si chiede “una vera legge a tutela della democrazia e della rappresentanza sindacale”.
Contratti, quelli stipulati da Conflavoro con alcune categorie sindacali, che abbracciano settori diversi come il commercio, il turismo ed i servizi. “In Italia – argomenta ancora Rossi – la Cgil conta più di 10 milioni di iscritti. Loro invece – tuona – costruiscono questi sindacati e depositano l’accordo su base nazionale”. Un fenomeno che, come ricorda Simoncini, si sta diffondendo a macchia d’olio: “E’ già successo anche nel caso delle agenzie assicurative: nel 2014 è stato firmato un accordo di questo genere.
E’ difficile mettersi a battagliare per i diritti quando chi li scrive è il tuo datore di lavoro, d’accordo con i sindacati”.
Simonetti, invece, fa notare che “l’articolo 39 della costituzione dice che l’organizzazione sindacale è libera. La legge però proibisce ai datori di dare vita a sindacati: stiamo assistendo ad un’operazione funzionale a creare condizioni di maggior favore per le imprese”. Problematiche che, per Rossi, vanno a braccetto con l’assenza dell’articolo 18: “Potremo davvero ripartire – conclude – soltanto quando riusciremo a fermare di nuovo i licenziamenti ingiustificati. Nel frattempo i lavoratori che firmano questi nuovi contratti hanno poca voce in capitolo, perché sanno i rischi che corrono. Anche per questo venerdì saremo in piazza del Giglio con le nostre voci, le bandiere e gli striscioni”.