Contratti collettivi, anche Cisl e Uil contro Conflavoro

Anche gli altri sindacati confederali, Cisl e Uil, si scierano contro Conflavoro e contro quello che ritengono e definiscono dumping sociale e contrattuale. I segretari della Cisl Toscana Nord, Massimo Bani, e Uil area nord Toscana, Franco Borghini lanciano la sfida “per un mondo del lavoro che garantisca la dignità delle persone” e lo fanno alla vigilia del convegno organizzato da Conflavoro domani (9 novembre) al teatro del Giglio di Lucca a cui parteciperanno numerose cariche istituzionali, sia locali sia nazionali.
“Il sindacato confederale e la politica – scrivono Cisl e Uil – hanno più volte riconfermato come in un paese serio che si rispetti si deve garantire la dignità delle persone. Dignità che passa dal lavoro, che deve permettere a tutti una corretta retribuzione e l’applicazione normativa dei contratti collettivi nazionali e per questo ribadiamo fermamente la nostra posizione contro tutte le forme di dumping contrattuale. La legge è chiara: bisogna applicare i contratti collettivi nazionali o territoriali maggiormente rappresentativi. Da qui le azioni che a più riprese hanno coinvolto le istituzioni e gli organi ispettivi del ministero del lavoro nel combattere i cosiddetti contratti ‘spuri’, ovvero quelle applicazioni contrattuali che riducono e comprimono sia le retribuzioni sia i diritti dei lavoratori, che spesso si trovano in condizioni di bisogno, che sono la parte debole del mondo del lavoro e purtroppo a volte ignari di quanto gli viene applicato”.
Ed è proprio questo il nodo che, secondo Cisl e Uil, si lega al convegno di domani al Giglio: “Come Cisl e Uil critichiamo il mancato rispetto delle regole da parte di tutte quelle organizzazioni sindacali che sottoscrivono tali tipologie di contratti o accordi di svariati generi, sminuendo e ledendo i diritti dei lavoratori. Nei tribunali ci sono già molte cause di lavoro per ribadire la corretta applicazione della legge e dei contratti firmati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Non ci meravigliamo di certo del tentativo da parte di alcune organizzazioni datoriali e sindacali di cercare sponde politiche sulle quali far leva e crearsi spazi di visibilità, bensì ci preoccupa l’eventuale risposta che appunto le parti istituzionali possano dare a chi cerca di eludere o aggirare le Leggi abbassando impropriamente il costo del lavoro, le retribuzioni e i diritti facendo concorrenza sleale negli appalti e negli affidamenti applicando contratti ‘spuri’ e non rappresentativi”. L’affondo è quindi rivolto alla politica e a chi parteciperà al convegno in veste istituzionale: “Invitiamo tutta la politica e coloro che parteciperanno al convegno a ribadire con forza la necessità e il dovere di rispettare gli ordinamenti dello Stato nelle sue leggi e disposizioni, come appunto l’obbligo da parte di tutte le organizzazioni datoriali e sindacali del mondo del lavoro, di applicare i contratti collettivi nazionali maggiormente rappresentativi che garantiscono quella dignità retributiva e contributiva necessaria a sostenere e tutelare i lavoratori sotto il profilo economico e pensionistico”.