Navigo ad Amsterdam per il progetto di recupero del vetroresina degli yacht

Il progetto Revyta (Recupero vetroresina yacht treni camper) avrà una “prima” europea di presentazione nel corso della prossima edizione del MetsTrade di Amsterdam, prima fiera europea di attrezzature, materiali, sistemi e servizi per il settore marittimo, in programma da domani (13 novembre) a giovedì.
Navigo, centro per l’innovazione e lo sviluppo della nautica, ha ricevuto infatti l’invito a partecipare e presentare il progetto all’interno della tavola rotonda dedicata ai materiali e alle tecnologie organizzata anche per questa edizione da MetsTrade in collaborazione con lo Studio Pegorari di Milano. La round table sarà una due giorni in programma domani e mercoledì all’interno del Construction material pavilion (Cmp) e sarà focalizzata su nuovi materiali e tecniche di costruzione per tutti i tipi di barche e yacht e sull’uso della stampa 3D e della prototipazione per la costruzione di barche.
Questi incontri offrono ai tecnici e agli yacht designer un’opportunità per scambiare conoscenze e idee e, al contempo, la possibilità al pubblico di interagire con i relatori e acquisire una migliore comprensione dei più recenti sviluppi della tecnica e dei materiali. La sessione di mercoledì sarà chiusa da una “prima” europea: la presentazione del Revyta Project.
Creato per proporre un modello industriale sostenibile il riciclaggio della vetroresina, tuttora inesistente in Europa, Revyta mira a sviluppare una piattaforma integrata per gestire l’intero processo di riciclaggio, utilizzando al meglio le tecnologie già sviluppate, per ottenere fibre e resine ad alto valore aggiunto.
L’azienda capofila del progetto è il cantiere navale Effebi spa di Viareggio, che guida la compagine di imprese toscane formate da Sniap di Livorno operativa nella progettazione del settore dei trasporti ferroviari, Dife spa di Serravalle Pistoiese del settore gestione dei rifiuti industriali e Flashpoint di Cascina esperta in consulenza sulle sostanze/miscele chimiche. Collaborano con le aziende coinvolte, il Consorzio polo tecnologico Magona, l’istituto di robotica della scuola superiore di studi universitari e perfezionamento Sant’Anna e il dipartimento architettura dell’iniversità degli studi di Firenze. Sono coinvolti nel progetto il distretto tecnologico per la nautica e la portualità toscana, distretto tecnologico ferroviario toscano e il distretto interni e design della Toscana.