Riforma prescrizione, penalisti in sciopero anche a Lucca

13 novembre 2018 | 15:06
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Riforma prescrizione, penalisti in sciopero anche a Lucca

“La riforma della prescrizione? Allungherà i processi ed andrà a danno degli innocenti”: lo sostiene la Camera penale di Lucca, allineata sulla posizione assunta a livello nazionale, che vede gli avvocati penalisti astenersi dalle udienze tra il 20 ed il 23 novembre. La protesta sfocerà poi in una grande manifestazione collettiva, a Roma, proprio il 23 novembre.
A Lucca, per parlarne, intervengono oggi (13 novembre) gli avvocati Mauro Domenici (presidente Agai), Michele Cristofani, Michela Dati e la presidente del Consiglio dell’ordine, Maria Grazia Fontana.
Il messaggio indirizzato al ministro della giustizia Alfonso Bonafede – a Lucca lo scorso venerdì per parlare anche di questo tema – è chiaro: la prescrizione così com’è non si tocca.

“Stigmatizziamo contenuti e modalità di proposizione – affermano i penalisti – di un testo che è stato introdotto con un emendamento, senza minimamente coinvolgere i giuristi in una discussione così fondamentale”.
Per le Camere penali, infatti, la riforma presenterebbe una serie di vulnus che promettono di sortire l’effetto opposto in termini di ragionevole durata del processo e, di conseguenza, rischiano di andare a detrimento specialmente degli innocenti. Con la riforma, come è noto, viene stabilito che la prescrizione si interrompa a conclusione della prima udienza. “Questo testo – proseguono – non tiene in alcuna considerazione la differenza intrinseca tra sentenze assolutorie e di condanna. Inoltre, nel nostro campo, viene presa in esame soltanto la prescrizione del reato e non quella della pena: una misura che nasce zoppa, ma che viene fatta passare per epocale”.
In realtà, secondo il punto di vista degli avvocati, questa sarà tutt’altro che una panacea: “Dicono che risolverà i problemi della giustizia, ma non è così. Bloccando la prescrizione in primo grado i processi non si accorciano: al contrario, i giudici, già sottoposti ad enormi carichi processuali, saranno legittimati ad operare rinvii più lunghi, senza il pensiero della prescrizione”.
Inoltre, secondo i penalisti lucchesi “La Cassazione ha già rilevato come la prescrizione maturi, nell’80 per cento dei casi, nella fase delle indagini preliminari, quando gli avvocati non hanno alcun potere di intervento. Non regge, dunque, la teoria seconda la quale a noi farebbe comodo mantenerla così com’è”. Non meno importante, infine, il profilo correlato alla posizione degli innocenti: “Con i tempi che si allungheranno a dismisura – concludono gli avvocati – costoro verranno ulteriormente penalizzati fortemente. Pensiamo alla posizione dei privati cittadini, ma anche a quella degli imprenditori, che in attesa di ricevere giustizia vedono i loro interessi fortemente lesi”.

Paolo Lazzari