Cda Retiambiente, il caso al tribunale delle imprese

I Comuni di Livorno, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Carrara hanno citato in giudizio davanti al tribunale delle imprese la società Retiambiente spa. L’atto chiede l’annullamento della deliberazione con cui l’assemblea della società ha deciso la sostituzione dell’amministratore unico con un Consiglio di amministrazione e ne ha nominato, a maggioranza, i membri. Tra i motivi di contestazione da parte dei quattro Comuni il fatto che la votazione arrivò il 19 giugno scorso, a pochi giorni dal turno di ballottaggio delle elezioni amministrative 2018, quindi alla vigilia di un momento politico che ha cambiato la maggioranza di governo nei comuni di Pisa Massa e Pietrasanta, e così anche gli equilibri di indirizzo dell’azienda Retiambiente spa.
“I rapporti societari, così come quelli istituzionali, si basano sul rispetto delle regole: quello che è successo a giugno viola una serie di regole”, dichiarano i sindaci di Livorno, Filippo Nogarin, di Pietrasanta, Alberto Giovannetti, di Forte dei Marmi, Bruno Murzi e di Carrara, Francesco De Pasquale, in una nota.
“Per fare chiarezza: la proposta” di sostituzione dei vertici “e’ passata grazie al voto favorevole del sindaco di Pisa, titolare del 20% delle quote della società, che di lì a cinque giorni avrebbe lasciato il posto a una figura di un’altra maggioranza politica”. La legge parla chiaro, sottolineano: “Decisioni come queste non possono essere prese da un’amministrazione di fatto scaduta, in competizione elettorale. Ecco perché quanto successo sa di blitz da ultima spiaggia”. I sindaci contestano la scelta di dare un Cda a un’azienda “inattiva”, in contrasto a dir loro col decreto Madia, “mettendoci dentro figure a nostro parere – sostengono- in evidente conflitto di interessi: l’attuale amministratore di Geofor, che gestisce la raccolta dei rifiuti nell’area di Pisa, l’amministratore di Ascit, che fa altrettanto nella piana lucchese e l’amministratore di Rea, che la gestisce per Rosignano”. L’invito è “rimetterci a un tavolo” e di prendere atto della fine di un percorso.