Focus Cgil: a Lucca disoccupazione in calo ma poca crescita

24 novembre 2018 | 13:38
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Focus Cgil: a Lucca disoccupazione in calo ma poca crescita

A Lucca disoccupazione in calo ma poca crescita. Questo vuol dire che si trovano occasioni per lavorare ma che non bastano, in termini di stipendio, a far crescere il territorio in modo significativo. In occasione del Congresso della Cgil Toscana in svolgimento alla Cattedrale ex Breda di Pistoia, l’Ires Toscana ha realizzato uno studio sull’economia toscana che svela, provincia per provincia, l’andamento degli ultimi quattro anni su occupazione, avviamenti, cassa integrazione, valore aggiunto, investimenti, export, credito. A Lucca e in provincia si registra un diminuzione sensibile del tasso di disoccupazione rispetto al 2014 di oltre il 6 per cento nel 2017 ma in calo di un punto percentuale rispetto all’anno migliore da questo punto di vista e cioè il 2016.

In aumento anche l’export in quasi tutti i settori tranne nel settore moda i cui dati sono sempre in calo negli ultimi anni. Bene anche gli altri settori. Insomma Lucca in questo periodo di scarsa crescita si difende e cresce anche se troppo poco rispetto ai tanti problemi sociali, economici e lavorativi del momento storico. A preoccupare di più sono le nuove assunzioni stabili. A Lucca dopo la miglior performance regionale, rispetto a tutte le altre Province toscane, nel 2016, i dati sono tornati ad allinearsi a tutti gli altri. Il commento della segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini sull’economia toscana in generale: “Il contesto regionale è ancora fortemente caratterizzato dall’andamento altalenante dell’economia e di fatto negli ultimi quattro anni la ripresa è stata modesta, pari al 2,8 per cento. La crescita, infatti, è stata inferiore allo 0,8% annuo, rivelandosi così al di sotto della media nazionale. Il settore che ha avuto la performance migliore pur nella sua difficoltà è stato il settore manifatturiero, e purtroppo più debole è stata la ripresa del settore terziario e primario. Nel terziario i servizi sono cresciuti solo del 2,2 per cento nel quadriennio a causa della debolezza della crescita dei redditi disponibili e della maggiore cautela nella propensione al consumo delle famiglie. Nel settore primario il dato dell’agricoltura sconta fattori stagionali e climatici particolarmente avversi negli ultimi due anni. Un discorso a parte merita il settore delle costruzioni che ha iniziato una debolissima ripresa solo quest’anno e di cui si prevede il superamento del livello di valore aggiunto segnato nel 2014 non prima del 2021. La situazione più critica riguarda il reddito disponibile che potrebbe addirittura avere una dinamica ancora peggiore stabilizzandosi nei prossimi anni ad una crescita inferiore all’1 per cento. Alla situazione appena descritta si somma il preannunciarsi di perduranti tensioni nel commercio mondiale. La Toscana ha una storica vocazione all’export, perciò il rischio del perdurare di una situazione critica è purtroppo realistico”.

Le proposte della Cgil Toscana al governatore Rossi:
Dal lavoro alla sanità, Angelini (segretaria Cgil Toscana) propone alla Regione un patto di fine legislatura “per segnarne in positivo l’ultimo scorcio concordando le priorità d’intervento”. Al Congresso dell’organizzazione a Pistoia, l’appello agli imprenditori toscani (“non nascondetevi sui temi dei diritti del lavoro, occhio ai rischi di dumping e pirateria”) e la critica ai provvedimenti del Governo. Per Angelini “Maurizio Landini come futuro segretario della Cgil può essere un valore aggiunto”.
“Finora ci sono state cose buone e criticità da affrontare. Bisogna segnare in positivo questo ultimo scorcio di legislatura regionale. Sarebbe necessario un confronto tra le istituzioni regionali e le associazioni sindacali per individuare le priorità da affrontare, partendo ovviamente dalle cose condivise e col concorso delle parti datoriali”: è un patto di fine legislatura al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi quello che ha proposto la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini – confermata peraltro in carica oggi, con l’87,5% dei voti favorevoli –  stamani nella sua relazione introduttiva al congresso dell’organizzazione che si sta svolgendo alla Cattedrale ex Breda di Pistoia. Nel suo intervento, Angelini ha posto l’accento sull’impegno nella difesa dell’occupazione e sull’importanza della mobilitazione dei lavoratori nelle numerose vertenze toscane. Il confronto con la Regione Toscana secondo Angelini, che nella sua relazione ha invitato Cisl e Uil a fare fronte compatto sulle battaglie comuni e ha citato spesso la parola “autonomia” sul rapporto della Cgil con le controparti sociali e istituzionali, deve basarsi su alcuni campi di intervento.

Infrastrutture e turismo
In economia, la Toscana ha conosciuto una ripresa modesta e per essere più attrattiva deve investire in infrastrutture. “L’integrazione intermodale della Toscana e il trasporto su rotaia dovrebbero essere rafforzati. Per ciò che riguarda il sistema aeroportuale regionale, riteniamo necessari la qualificazione, la messa in sicurezza e la tutela dell’occupazione dello scalo fiorentino, ma il progetto presentato apre criticità. Mentre, infatti, ci è chiaro che l’investimento sul ferro rafforza un’idea di sviluppo sostenibile dell’economia e dei flussi di merci e di persone, non ci pare che altrettanto si possa dire di questo progetto di nuovo aeroporto”, ha spiegato Angelini, aggiungendo: “La Toscana deve mettere a sistema e integrare i molti ‘turismi’ che possiede: turismo culturale delle città d’arte, balneare, termale e montano, con l’obiettivo di superare la stagionalità, vero problema endemico del turismo toscano, oltre che qualificare l’occupazione del settore, perché qui c’è buona parte del lavoro povero e grigio.

Servizi pubblici, appalti e sicurezza sul lavoro
Secondo la segretaria della Cgil Toscana “è positivo il percorso di ripublicizzazione del servizio idrico integrato rilanciato dalla Regione, così come è positiva la legge regionale sull’economia circolare ed i beni comuni, che avrà traduzione nel nuovo Piano regionale dei rifiuti. Ai Comuni e all’Anci chiediamo coerenza sul settore del gas: non si vendano ai privati le quote di Toscana Energia. Sugli appalti pubblici, in particolare nel settore sanitario, stiamo lavorando bene, grazie al protocollo sottoscritto con la Regione. Dobbiamo osare di più con la Regione perché si modifichi la Legge Regionale del 2007 sui contratti pubblici di lavori, servizi e fornitura, con riguardo particolare alle clausole sociali. Quanto alla sicurezza sul lavoro, la Regione Toscana è intervenuta a più riprese su questo tema e alcuni risultati si sono già visti, dal distretto tessile – dopo i morti nel rogo di Prato del 2013 – alle cave di marmo, ai porti. Non ci può bastare e per questo insistiamo continuamente, perché dobbiamo tutti fare di più”.

Sanità
“Sul tema della salute in generale e del Servizio Sanitario Regionale manteniamo ferme tutte le nostre osservazioni critiche a tre anni dalla legge di riforma, la 84 del 2015. Il modello per acuzie, intensità di cure e degenze più brevi, mostra tutti i suoi limiti in rapporto ad una sanità territoriale poco omogenea nella Regione, ma soprattutto insufficiente nel realizzare in modo pieno la presa in carico dei cittadini. La riforma regionale è, per gli atti della stessa Regione, se non messa in discussione, sicuramente in una fase di rielaborazione. La Piattaforma unitaria costruita insieme a Cisl e Uil toscane nel 2016 continua ad essere la bussola per la nostra iniziativa di verifica concreta sul campo. Noi non ci stiamo a perdere ciò che da sempre ha contraddistinto la qualità del sistema toscano”, ha detto Angelini, ribadendo la “difesa della la legge 194, a questo proposito apprezziamo la scelta della Regione Toscana di aver recepito con una delibera della giunta regionale le richieste avanzate dal tavolo sulla 194”.

Regionalismo
Attualmente 13 regioni su 15 a Statuto ordinario, tra cui la Toscana, con atti differenti o addirittura nelle dichiarazioni pubbliche intendono procedere lungo il percorso dell’autonomia differenziata. “Per noi – è l’opinione della segretaria generale della Cgil Toscana – è fondamentale la tenuta nazionale su sanità, sociale, politiche del lavoro, istruzione, ambiente, e contratti di lavoro. Dobbiamo ribaltare l’idea che una problematica comune a tutto il paese sia affrontabile con la regionalizzazione della rivendicazione. Al presidente della Regione Toscana abbiamo già chiesto un confronto di merito sulle proposte che ha avanzato e già trasmesso al ministero degli affari regionali. Alla Regione chiediamo esplicitamente di svolgere un maggior ruolo nella Conferenza delle Regioni affinché prevalga un orientamento per un sistema istituzionale decentrato, ma fondato su un federalismo cooperativo e solidale”

L’appello agli imprenditori toscani
“Il protagonismo progettuale delle associazioni imprenditoriali ci sembra sia venuto a mancare in questi ultimi anni. Ci duole dirlo – ammette Angelini -, ma si ha la sensazione che sia stato preferibile nascondersi rispetto ai temi dello sviluppo sostenibile, dei diritti del lavoro, delle condizioni contrattuali e in alcuni casi dello sfruttamento e dell’illegalità. Vorremmo chiedere un’attenzione diversa agli imprenditori. Altrimenti può succedere, come sta avvenendo, che altre associazioni di impresa si affaccino in rappresentanza semplicemente di una voglia di dumping contrattuale, di vera e propria pirateria nei confronti delle imprese sane e corrette e dei lavoratori che subiscono contratti di comodo. C’è perciò un bisogno di fare, di dare risposte concrete: noi ci siamo”.

I provvedimenti del governo
I provvedimenti del governo non sembrano convincere la segretaria generale della Cgil Toscana: “Guardiamo con preoccupazione al Decreto Sicurezza che prevede l’estensione della vendita dei beni confiscati a tutti i soggetti privati. E con grande preoccupazione assistiamo agli attacchi continui, virulenti e sguaiati alla libertà di stampa. Abbiamo detto no, insieme a Cisl e Uil, alla Manovra perché la consideriamo inadeguata per il lavoro e lo sviluppo. La flat tax premia chi ha di più, la pace fiscale è un condono. Il presunto reddito di cittadinanza così come prospettato genera sudditanza. E ancora per ciò che riguarda le pensioni e quota 100, mentre si fa più chiaro il quadro – si legge che il ritiro anticipato di 4 anni porterà una riduzione della pensione intorno al 30% che rende il provvedimento impraticabile – noi la piattaforma unitaria sulle pensioni l’abbiamo, e siamo pronti a discutere di quella eliminando tutte le storture e le ingiustizie che la riforma a Fornero ha introdotto. Discuteremo di tutto questo il 30 novembre in Toscana nei tre Attivi unitari con Cisl e Uil”.

Gruppo dirigente
Giorni fa il direttivo della Cgil nazionale, con l’approvazione di un ordine del giorno, ha considerato legittimo il percorso che ha portato la segreteria generale, dopo una campagna d’ascolto, ad avanzare la proposta di Maurizio Landini a segretario generale. “Ovviamente resta legittima la possibilità di altre candidature ad oggi non formalizzate, segno anche questo di democrazia e di pluralismo della nostra organizzazione. Ho condiviso questa scelta, pur avendo chiaro che molte sono le ragioni che in passato ci hanno diviso. Il percorso che ha portato Maurizio ins sgreteria confederale e il suo lavoro in questi due anni hanno permesso di ricomporre le differenze – ha concluso Angelini – Mi sento di aggiungere che, oltre alla condivisione del progetto politico, la figura di Maurizio può rappresentare un valore aggiunto per l’organizzazione e per chi guarda a noi con attenzione e aspettative”.

La risposta del governatore della Toscana
Rossi dice sì a patto di fine legislatura con sindacato. “Su crescita, innovazione e protezione sociale si può fare meglio”.”Sul patto di fine legislatura su temi come le infrastrutture e la sanità proposto dalla segretaria regionale della Cgil Dalida Angelini durante il congresso regionale del sindaco in corso a Pistoia, “rispondo che è un’occasione che colgo immediatamente, con la consapevolezza che se è vero che la nostra regione e io personalmente non ho mai dismesso il costume della consultazione e del confronto con le forze sociali, è vero allo stesso tempo che si può fare meglio in un clima rinnovato di collaborazione e di ascolto per utilizzare bene l’ultima parte della legislatura”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, partecipando oggi a Pistoia al congresso. “Io credo che ci siano due temi con le forze sociali da tenere ben stretti – ha aggiunto -, da un lato la crescita, l’innovazione e quindi lo sviluppo e dall’altro la protezione sociale. E poi capire e lavorare affinché sviluppo sia anche sviluppo sostenibile, come condizione per un futuro sereno, per un futuro che non ci spiazzi e ci travolga”. E sullo sviluppo Rossi ha aggiunto che “c’è un pacchetto che può dare lavoro a migliaia di persone, ed è un pacchetto, io credo, cruciale anche per il futuro dell’attrattività di investimenti in Toscana”.

Vincenzo Brunelli