Dobbiamo dire addio alle assicurazioni sospendibili?

27 novembre 2018 | 06:08
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Dobbiamo dire addio alle assicurazioni sospendibili?

Il settore delle assicurazioni, si sa, è un continuo evolvere e le novità ci sono sempre anno dopo anno. Qualche tempo fa, per consentire alle persone di risparmiare dal momento che utilizzano un mezzo (di solito la moto) solo per alcuni periodi dell’anno, era stata istituita l’assicurazione sospendibile e l’assicurazione temporanea. I prezzi sono sempre stati molto convenienti e sono infatti tanti gli assicurati che ne hanno approfittato, soprattutto rivolgendosi alle compagnie assicurative online che hanno sempre offerto premi più bassi e basta fare un preventivo per le assicurazioni online di ConTe.itper averne conferma.

La differenza fra assicurazione temporanea e sospendibile è nel fatto che, se nel primo caso si sottoscrive una polizza per un periodo determinato (di solito fra i 2-8 mesi), nell’altro l’assicurazione è valida per 12 mesi, ma sospendibile di solito a richiesta per un numero massimo di volte. Questa soluzione è sicuramente stata la più utilizzata, specialmente dai motociclisti perché molto flessibile e comoda visto che si disattiva/riattiva rapidamente e in modo semplice. Oggi, però, questa formula tanto diffusa e pratica potrebbe essere messa in discussione.

Potrebbe essere messa al bando l’RC Auto/Moto sospendibile
Recenti sviluppi nel mondo assicurativo potrebbero abolire la polizza assicurativa sospendibile. La decisione arriva dalla Corte Europea di Giustizia e, anche se l’Italia oggi non si è adeguata alla normativa, potrebbe essere che presto lo faccia. I più preoccupati per la notizia ovviamente sono i centauri e gli scooteristi che si erano affezionati a questa formula perché gli permetteva di coprire il proprio due ruote solo per il periodo in cui lo utilizzavano, cioè primavera ed estate. Per il restante periodo lasciavano il veicolo con la polizza sospesa custodito in uno spazio privato.
Le recenti modifiche sono partite in sentenza alla Corte Europea di Giustizia il 4 settembre 2018 con l’intento di prevenire problemi in caso di sinistro con un veicolo fermo parcheggiato con la polizza assicurativa sospesa. Tutto è partito da un caso di incidente avvenuto in Portogallo (il riferimento è la sentenza Juliana).
Indifferente se lo stesso si trovi in un’area privata recintata, in garage o altrove. La richiesta dei giudici comunitari è che tutti i mezzi, auto, moto o altri che siano idonei a circolare devono avere una copertura assicurativa, sia che vengano utilizzati sia che non lo siano. Così come fatta la richiesta comprende anche quei veicoli ormai inutilizzati da tempo.

Le nuove norme e le soluzioni
La nuova disposizione richiesta dalla Corte di Giustizia, quindi, impone agli Stati Membri di regolarizzare internamente che i veicoli immatricolati e funzionanti debbano essere assicurati, indipendentemente dalla volontà/intenzione di lavorare o meno.
Il controllo da parte delle autorità diventa ovviamente difficoltoso, quindi i problemi si presenterebbero se il mezzo venisse coinvolto in un incidente. In tal caso, con la nuova norma, il Fondo di Garanzia avrebbe tutti i diritti di rivalersi sul proprietario del veicolo per i danni pagati al danneggiato. Questo anche in caso l’incidente ci fosse a seguito di un furto e non per responsabilità, quindi, del proprietario.
Come detto, oggi tale regolamento non è ancora in vigore nel nostro Paese, ma le sentenze della Corte Europea prevalgono sull’ordinamento nazionale. Questo significa che presto facilmente vi sarà l’obbligo di assicurare tutti i mezzi che si possiedono per 12 mesi l’anno. Quando davvero entrerà in vigore questa norma può essere che le compagnie assicurative creeranno un’offerta ad hoc, pensata proprio per i mezzi che vengono lasciati fermi. In alternativa comunque gli assicurati potrebbero fare, ad esempio, una polizza a chilometri.