Stipendi in calo, a Lucca il peggior trend della Toscana

10 dicembre 2018 | 14:23
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Stipendi in calo, a Lucca il peggior trend della Toscana

Stipendi nelle province italiane, Lucca registra il peggior dato della regione Toscana perdendo ben cinque posizioni nella classifica annuale Geography Index 2018. Nel 2017 la provincia di Lucca era al 25esimo posto sulle 107 province analizzate, quest’anno è scesa al 30esimo con una media retributiva annua di 29,273 euro.

Al primo posto Milano e all’ultimo Messina. Le altre Province toscane o hanno guadagnato posizioni o sono rimaste uguali all’anno precedente o hanno perso posizioni ma in modo inferiore rispetto a Lucca che ha il peggior trend toscano. Il Geography index è la classifica della retribuzione media rilevata nelle 107 province italiane. L’unica caratteristica utilizzata per creare la graduatoria è la sede di lavoro del dipendente (non il domicilio). Il Geography index ha l’obiettivo di far luce sulle retribuzioni relative all’intero territorio italiano, individuando un valore di riferimento per ogni provincia. Con tale classifica si vuole tentare di fornire indicazioni su quali sono i territori dove un lavoratore può cogliere opportunità di crescita retributiva. Il report contiene la graduatoria retributiva delle 20 regioni italiane e la graduatoria delle 107 province, suddivise in tre fasce di merito (i verdi dal primo al 36mo posto, gli arancioni dal 37esimo al 72esimo posto, i rossi dal 73esimo al 107esimo posto). Viene dedicata una scheda ad ogni regione, contenente le Ral medie complessive per ogni provincia, con la differenza percentuale rispetto alla media regionale e la posizione nella graduatoria totale. Per ogni provincia viene inoltre indicata la posizione nella classifica del Jp Geography Index pubblicata nel 2017 e il numero di posizioni guadagnate o perse in graduatoria (indicato come delta).
Il Geography Index 2018 si basa sulle rilevazioni effettuate dal sito www.stipendiogiusto.jobpricing.it tra il 2014 e il 2018. JobPricing è stato utilizzato da circa 800mila utenti, e il database di profili retributivi è costituito da circa 400mila osservazioni. Le classifiche sono state elaborate tenendo esclusivamente come riferimento la retribuzione annua lorda (Ral). Per ottenere la retribuzione media di ogni provincia si è considerata la composizione di dirigenti, quadri, impiegati e operai all’interno della provincia stessa, ottenuta tramite l’elaborazione dei dati trimestrali sulle forze di lavoro (fonte Istat).
“Se si guarda alla distribuzione geografica delle retribuzioni, colpisce come il paese sia di fatto spaccato in due: 8 regioni al Nord, con la Lombardia in testa, trainano gli stipendi verso l’alto, le altre 12 (dalla Toscana in giù con eccezione del Friuli Venezia Giulia) si collocano sotto la media: il mercato retributivo, come sempre, è una fotografia molto puntuale dello stato dell’arte del mercato del lavoro e dell’economia, dato che laddove le retribuzioni sono più basse, i tassi di disoccupazione sono più alti e la produttività è più bassa”, commenta Alessandro Fiorelli, amministratore delegato di JobPricing. Sul sito jobpricing si può richiedere il report completo via mail.

Vincenzo Brunelli