In calo le partite Iva in provincia di Lucca

28 dicembre 2018 | 14:30
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In calo le partite Iva in provincia di Lucca

In calo le partite Iva in provincia di Lucca. Dall’analisi dell’Associazione nazionale consulenti tributari, su dati del ministero dell’economia e delle finanze, che riguarda l’andamento delle partite Iva fino al terzo trimestre del 2018 emerge che il numero dei liberi professionisti è calato del 2,81%.
Nella classifica complessiva in tre province del Sud Italia si registra il decremento maggiore del numero di partite Iva. Nuoro, Trapani e Messina, infatti, occupano i primi tre posti della
graduatoria e precedono la prima provincia del Nord che è Belluno. Invece le prime tre province, in ordine decrescente, per incremento del numero delle partite Iva sono: Benevento 2.586 (15,70%); Mantova 2.611 (+11,39%) e Chieti 2.889 (10,65%).

Su tutto il territorio italiano le iscrizioni di nuove partite Iva fino al mese di settembre sono state 407.180 con una flessione pari a -0,69 per cento rispetto allo stesso periodo del precedente anno. “Nel terzo trimestre – ha detto Arvedo Marinelli, presidente nazionale dell’Ancot – la distribuzione per natura giuridica mostra che il 70,5% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 23,7% da società di capitali, il 3,6% da società di persone. Le categorie dei ‘non residenti’ e di ‘altre forme giuridiche’ rappresentano complessivamente l’1,8% del
totale delle nuove aperture”. “Rispetto al terzo trimestre del 2017, la flessione degli avviamenti ha coinvolto tutte le principali figure giuridiche: le persone fisiche (-2,3%), le società di capitali (-5%), e principalmente le società di persone (-15,2%). Si segnala, invece, un significativo aumento delle aperture da parte di soggetti non residenti”, ha fatto notare.
“Per quanto riguarda le persone fisiche – ha spiegato Annamaria Longo, segretario nazionale dell’Ancot – la ripartizione di genere ha mostrato una sostanziale stabilità con la quota maschile pari al 61,2%. Il 47,2% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 32,3% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni”.
“Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno – ha aggiunto Annamaria Longo – solo la classe più anziana di età ha registrato un incremento di aperture (+4,7%), mentre la flessione più consistente è riscontrabile nella classe dai 36 ai 50 anni (-4,7%). Il 18,7% di coloro che nel terzo trimestre 2018 hanno aperto una partita Iva risulta nato all’estero”.
“Nel periodo in cui abbiamo preso in esame con la nostra analisi – ha detto Celestino Bottoni, vice presidente dell’Ancot – 37.508 soggetti hanno aderito al regime forfettario, pari al 39,2% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ora il popolo delle partite Iva si appresta ad affrontare una nuova fase caratterizzata dall’introduzione della fatturazione elettronica che cambierà in maniera radicale le modalità operative dei contribuenti”.