
È stato un inizio 2019 con molte difficoltà per artigiani e piccole e medie imprese, legate soprattutto ai vari adempimenti burocratici. Con il nuovo anno, infatti, è entrato in vigore per tutte queste realtà l’obbligo di fatturazione elettronica. Una disposizione che, nonostante fosse nota da diversi mesi, ha trovato diverse attività impreparate. Ma anche a chi era pronto per il nuovo regime non è andata meglio visti gli enormi problemi registrati dal portale dedicato dell’Agenzia delle entrate. Per questo motivo, la Cna di Lucca ha seguito da vicino i propri associati, per supportarli in questo momento di passaggio e monitorare le eventuali difficoltà.
“I nostri associati sono stati accompagnati a questo momento – spiega Brunella Bini, direttrice del Caf Cna di Lucca – con un percorso di formazione che è partito da settembre. Abbiamo svolto numerosi incontri nel 2018, coinvolgendo oltre trecento imprese del nostro territorio. In più, al termine dei seminari tenuti a Lucca e a Viareggio, abbiamo valutato con le singole aziende quali potessero essere le soluzioni più adatte al tipo di attività svolta. Tutto questo in modo gratuito”.
Chi si è avvalso del supporto delle organizzazioni, quindi, ha avuto meno disagi?
“Essenzialmente si – continua Bini – perché abbiamo rilevato che i maggiori problemi sono stati per chi, non avendo software specifici, si è appoggiato direttamente sul portale dell’Agenzia delle entrate che è stato bloccato più volte, probabilmente per l’alto numero di accessi contemporanei. È chiaro che noi abbiamo impegnato molto il personale nella formazione e nell’assistenza dei nostri iscritti che, anche in questi giorni, vengono in associazione per imparare a fare le fatture senza commettere errori”.
Il tipo di attività che viene svolta incide sulle difficoltà riscontrate?
“Assolutamente. Le cose sono diverse fra un commerciante o un artigiano, proprio per il tipo di attività svolta. È utile anche tenere conto che molti piccoli artigiani non hanno nemmeno le dotazioni tecnologiche necessarie, per cui hanno dovuto far fronte anche ad un impegno economico. Si deve, infine, tenere in considerazione l’aspetto generazionale, dato che per molti il rapporto con la tecnologia, a causa dell’età, non è immediato e semplice”.
La mancanza di sanzioni fino a giugno, comunque, aiuta le imprese.
“La possibilità di sanzioni minime nel primo semestre è il frutto di un lavoro che la Cna a livello nazionale, insieme alle altre associazioni, ha svolto con l’Agenzia delle entrate. Un impegno che è stato portato avanti per ‘attutire il colpo’ iniziale e che ha portato anche all’ottenimento di diversi benefici. Primo fra tutti, oltre le sanzioni, la possibilità di fare le fatture entro dieci giorni (dal primo luglio) e non entro la mezzanotte dello stesso giorno”.
Sono emerse altri tipi di criticità in queste prime settimane?
“Alcuni artigiani stanno ancora valutando l’opportunità di passare ad un regime fiscale forfettario, visto il ritardo dell’approvazione della legge di bilancio 2019 che ha ampliato il numero dei soggetti che potrebbero rientrarci. Inoltre ci sono i ritardatari, le persone che speravano in una proroga e non hanno affrontato la situazione nei tempi necessari”.