Confartigianato: Carmine, Comune non perda altro tempo

“Se l’amministrazione avesse solamente chiesto collaborazione, e non imposto una sua visione univoca, probabilmente Piazza del Carmine avrebbe già da tempo i suoi clienti”. Così Confartigianato di Lucca commenta amareggiata il fatto che il bando per l’affidamento del Mercato del Carmine sia andato deserto. “Se non si sono meravigliati i nostri amministratori alla visione del deserto apparso alla gara per la concessione del Carmine figuratevi noi di Confartigianato che lo abbiamo anticipatamente previsto. Non siamo dei profeti né degli indovini tutt’altro ma a un bando quarantennale a quelle condizioni era troppo facile intuire che nessuno avrebbe pensato nemmeno di affacciarsi alle porte di Palazzo Orsetti”, è il verdetto di Confartigianato.
E le previsioni che vengono fatte non sono rosee. “E ora? Altro tempo per la strutturazione del piano B – sottolinea Confartigianato -, altri master plan, altre dichiarazioni e incontri stampa per dichiarare, come da cinque anni a questa parte, che il Carmine finalmente sta per tornare in vita. Se l’amministrazione avesse solamente chiesto collaborazione, e non imposto una sua visione univoca, probabilmente Piazza del Carmine avrebbe già da tempo i suoi clienti. Anche se i detrattori, sicuramente non tutti in buona fede, continuano a anteporre questioni di traffico e che l’impossibilità dei non residenti di arrivare in auto sino in centro farebbe restare il mercato al palo. Probabilmente non si accorgono del visibile e incredibile afflusso di acquirenti, a qualsiasi ora del giorno, con indubbia soddisfazione anche da parte nostra, nel piccolo supermercato proprio nella piazza e del massiccio afflusso giornaliero nel bar all’angolo con via Nuova. Riducendo di molto un progetto (già è nato incredibilmente deficitario) e, come auspicato da molti, rivedendo gli spazi, le assegnazioni e le categorie merceologiche che potrebbero occupare i luoghi del chiostro, unica area proponibile per spese residue occorrenti, si potrebbe, ma solo con la collaborazione delle categorie lavorative lucchesi, provare ancora una volta a impostare un programma operativo. E’ da rivedere completamente il progetto di esiliare nella zona dei bagnetti (luogo invisibile e molto poco felice) la vendita della produzione alimentare a chilometro zero che invece dovrebbe essere il fiore all’occhiello del mercato. Il luogo richiede una flessibilità, una adattabilità e una organizzazione che sicuramente non sarà facile da trovare ma prioritaria sarà la volontà di realizzare un organismo a dimensione e uso dei cittadini e non la solita Disneyland per turisti. Ricordiamoci che l’attrazione più significativa per questi ultimi sarà sicuramente la proposta di una visione genuina della vita di Lucca con i suoi contadini, i suoi artigiani e i suoi ristoratori. Da sempre abbiamo considerato il Carmine anche come luogo di incontro di arte e cultura dove le giovani e vecchie generazioni possano esprimersi e proporre, dove possano incontrarsi e anche divertirsi con spettacoli e concerti. È veramente così difficile muoversi in questa direzione senza perdere ancora tempo? Speriamo (noi lo facciamo da cinque anni) che anche i cittadini premano la nostra Amministrazione a valutare bene e di concerto con le parti sociali e associazioni i prossimi passi senza voler proporre altri progetti che, anche se in qualche modo realizzabili, potrebbero portare un danno incommensurabile all’identità della nostra città”.