Coldiretti teme effetto Brexit su aziende toscane

24 gennaio 2019 | 15:40
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Coldiretti teme effetto Brexit su aziende toscane

Effetto Brexit sulle esportazioni delle aziende toscane verso il Regno Unito. E’ quello che teme la Coldiretti Toscana, nel caso di uscita senza accordo, a causa della presenza dei dazi. Oltre ai dazi, una probabile svalutazione della Sterlina nei confronti dell’Euro renderebbe ancora meno appetibili i prodotti oltre confine e quindi anche toscani. 

Il valore dell’export toscano nel Regno Unito si attesa intorno a 1 miliardo e 800 milioni di euro in continua crescita negli ultimi anni. I settori che hanno trainato la crescita, a livello regionale, sono i prodotti tessili, gli articoli di abbigliamento e gli articoli in pelle. Queste tre voci fanno un terzo del fatturato da export oltre Manica. Significativa la quota dei prodotti agroalimentari che si aggira intorno al 13% dell’export. Numeri alla mano quindi l’export toscano è decisamente sostanzioso e perdere anche solo qualche punto percentuale di questo fatturato è una grave perdita per la nostra regione. Se da un lato, però, non è pensabile che la Gran Bretagna azzeri gli acquisti fuori dai propri confini, diventando autosufficiente è altresì possibile che le difficoltà di commercio con l’Eurozona, in mancanza di un accordo, portino le aziende di sua maestà a guardare altrove.
La voce più importante della tavola nelle esportazioni agroalimentari è rappresentata dal vino, in particolare dal Prosecco, immancabile nei party inglesi. Al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti c’è la pasta, ma rilevante è anche il ruolo dell’ortofrutta, dei formaggi e dell’olio d’oliva.
“Olio, vino e formaggi (soprattutto i pecorini della Maremma) sono amati in Gran Bretagna. Ma il rischio che ora corriamo – dice Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – è che dazi e il deprezzamento della sterlina facciano lievitare i prezzi dei nostri prodotti, diventando troppo cari per le tasche degli inglesi. Il rischio è che quindi i nostri prodotti agroalimentari, pur restando molto apprezzati, vengano comprati meno. Questo metterebbe in difficoltà molte delle nostre aziende”.
“Oltre alle turbolenze nel commercio internazionale a preoccupare – continua la Coldiretti – è però soprattutto il rischio che con l’uscita dall’Unione Europea si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole all’esportazioni agroalimentari italiane come l’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta diffondendo in gran parte dei supermercati inglesi e che boccia ingiustamente quasi l’85% del Made in Italy a denominazione di origine (Dop). “L’etichetta semaforo indica – sottolinea Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – con i bollini rosso, giallo o verde il contenuto di nutrienti critici per la salute come grassi, sali e zuccheri, ma non basandosi sulle quantità effettivamente consumate, bensì solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, porta a conclusioni fuorvianti arrivando a promuovere cibi spazzatura come le bevande gassate dalla ricetta ignota e bocciare un elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva”.