
In incremento il dato dell’exportdei distretti industriali della Toscana. Nei primi nove mesi del 2018 i distretti hanno raggiunto un valore pari a dodici miliardi di euro (13,7 miliardi considerando anche la farmaceutica). Secondo il monitor di Intesa San Paolo, la crescita è stata dell’1,6 per cento, a fronte di una media italiana del due per cento. Tra gli otto distretti che hanno registrato la crescita è presente il cartario di Capannori, più 16,4 per cento. In flessione invece il distretto delle calzature Lucca, meno 14,5 per cento.
Elenco distretti che hanno visto un incremento dei flussi rispetto al 2017: pelletteria e calzature di Firenze; camperistica della val d’Elsa, più 8,5 per cento; tessile e abbigliamento di Prato, più 1,3 per cento, calzature di Lamporecchio, più 5,9 per cento; vini dei colli fiorentini e senesi, più 4,5 per cento, florovivaistico di Pistoia, più 1,4 per cento; ceramica di Sesto Fiorentino, più 11,6 per cento. Quelli in flessione invece: marmo di Carrara, meno 3,7 per cento; pelletteria e calzature di Arezzo, meno 27,5 per cento; abbigliamento di Empoli, meno 5,9 per cento; olito toscano (meno 9,7 per cento); oreficeria di Arezzo, meno 2,3 per cento; mobile imbottito di Quarrata, meno 8,9 per cento. Il dato più alto è per il polo farmaceutico, più 35 per cento. La Svizzera si conferma primo mercato di destinazione (a fini logistici) con 1,8 miliardi di euro ( più 28,6 per cento), seguita dalla Francia, mentre calano le esportazioni verso gli Usa. “Le prospettive per il 2019 restano favorevoli – afferma Intesa Sanpaolo – pur in un quadro di rallentamento del commercio mondiale e di elevata incertezza legata alle tensioni geo-politiche presenti sui mercati internazionali”.