Sindacati in piazza: “Mancata perequazione, 162 milioni di euro in meno sulle pensioni”

7 febbraio 2019 | 12:03
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Sindacati in piazza: “Mancata perequazione, 162 milioni di euro in meno sulle pensioni”

162 milioni di euro. Questa la cifra che i pensionati toscani perderanno nel triennio 2019-2021 a causa della mancata perequazione delle pensioni introdotta con il maxi-emendamento all’ultima legge di bilancio.

“Un clamoroso passo indietro rispetto agli impegni assunti dal precedente Governo, che aveva stabilito il ritorno dal 1 gennaio scorso ad un meccanismo di rivalutazione che fosse in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati italiani”, sottolinea la segretaria generale del sindacato pensionati Cgil Toscana Daniela Cappelli.
Il calcolo del sindacato pensionati Cgil Toscana si basa sull’ipotesi che nel triennio la rivalutazione resti all’1,1%: se il tasso sarà maggiore, la perdita sarà ancora più elevata. E’ evidente che le perdite annuali si sommeranno a quelle di ogni anno successivo al 2021, non saranno recuperabili ed a queste va aggiunto anche quanto perso dal 2012 ad oggi per effetto dei precedenti blocchi della perequazione. Un popolo, quello dei pensionati, che oltre a tutto ciò è stato escluso dal bonus di 80 euro ed ancora paga la differenza sulla tassazione rispetto ai lavoratori dipendenti.
“Tutto questo sta dentro alle ragioni e al giudizio critico che abbiamo espresso sulla manovra di bilancio e che hanno portato Cgil, Cisl e Uil alla elaborazione di una piattaforma e a decidere la manifestazione nazionale del 9 febbraio a Roma – aggiunge la segretaria generale – Una manovra che presenta elementi di inadeguatezza per sviluppo e lavoro, e che indebita il Paese per i prossimi 2 anni. Non si pensa a nuove politiche che mettano al centro lavoro, giovani, donne e pensionati, non si fa niente per il contrasto alla povertà, o per i processi di redistribuzione, non si pensa alla scuola, agli investimenti in infrastrutture, al sostegno alle politiche industriali, ai finanziamenti per il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale”. “La piattaforma unitaria – conclude Cappelli – parte da proposte e richieste concrete su questi e altri temi. Per tutte queste ragioni saremo a Roma in piazza S. Giovanni il 9 febbraio. Invitiamo tutti a rivolgersi alle nostre sedi per poter partecipare”.