Conflavoro Pmi, incontro con Borra su leadership aziendale

Lucca tornerà ad ospitare il Ceo di Dale Carnegie Italia – società di formazione manageriale presente in oltre 80 paesi nel mondo – Sergio Borra che martedì (19 febbraio) a partire dalle 9 nella sede di Conflavoro Pmi (via del Brennero, 1040/bh) terrà un incontro con gli imprenditori lucchesi dal titolo Il successo nella leadership. Secondo un ricerca svolta da Dale Carnegie Research, il 75 per cento di chi cambia azienda non lascia il suo lavoro: lascia il suo capo. La ricerca è stata condotta su un campione di oltre 3.300 lavoratori full-time, provenienti da 14 Paesi in 4 macroregioni economiche. Sulla base di questi studi il percorso formativo che Borra proporrà agli imprenditori del territorio di Lucca definisce un preciso cambio di marcia e uno stimolo per accrescere il livello di integrazione delle persone di ogni team, la loro motivazione e l’impegno per sviluppare una maggiore focalizzazione, sinergia e proattività, in modo che ognuno si assuma la responsabilità per le azioni intraprese.
L’analisi realizzata dalla società punta a identificare le principali caratteristiche dei leader che motivano e ispirano i lavoratori nel rapporto con i loro leader. Leader che, per quanto efficienti, mostrano il fianco rispetto ad almeno 4 elementi, che la ricerca definisce “i punti ciechi della leadership”. Quali sono? La capacità di mostrare apprezzamento: il 76% degli intervistati a livello globale ha affermato che un leader prodigo di elogi e apprezzamenti onesti e sinceri ispira più di un leader focalizzato solo sul portare a termine un’attività.
La capacità di ammettere i propri errori: l’81 per cento degli intervistati ha dichiarato che un capo in grado di riconoscere i propri errori è fondamentale per alimentare la motivazione a dare il meglio ma solo il 41 per ento ha detto che il proprio manager lo avrebbe fatto realmente.
La capacità di ascoltare attivamente i collaboratori: Solo il 49 per cento degli intervistati ha affermato di sentirsi ascoltato con attenzione quando parla con il proprio capo.
La coerenza e l’onestà con se stessi e con gli altri: il 17% dei dipendenti afferma che il proprio manager non è mai o è raramente onesto e affidabile nei confronti degli altri, così come il 16% del campione sostiene che il suo manager non è coerente verso i propri principi e valori.
Quali sono le conseguenze dirette di questi punti ciechi dei leader? Un minore coinvolgimento dei loro collaboratori e, quindi, una loro maggiore propensione a lavorare in maniera meno efficiente, fino a lasciare l’azienda che magari su di loro ha investito a lungo.
“Anche in un mondo interamente connesso, la connessione più importante rimane quella umana – spiega Borra – e questo vale a maggior ragione all’interno di un’impresa, in cui le figure apicali devono incarnare i valori della cultura aziendale ed essere in grado di sondare il mercato così come l’animo dei propri collaboratori, per viaggiare insieme verso i risultati immaginati”.
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