Tasse e burocrazia: in commissione l’allarme Confindustria

Dati non proprio incoraggianti dell’industria, a livello europeo e in Italia, crisi del settore dell’edilizia nella provincia di Lucca, troppa burocrazia ed eccessivo carico delle delle imposte. Sono questi alcuni dei temi discussi stamani (1 marzo), nel confronto tra Comune di Lucca e Confindustria Toscana nord, durante la commissione bilancio riunita nella sala biblioteca a palazzo Santini, presieduta dal consigliere Chiara Martini (Pd). Presenti i consiglieri Jacopo Massagli, Silvia Dal Greco, Roberto Guidotti, Marco Martinelli, Enrico Torrini, l’assessore alle attività produttive Valentina Mercanti, i funzionari Fausto Sturlini e Lorena Suffredini per Confindustria.
Confindustria è la principale associazione di rappresentanza delle imprese manifatturiere e dei servizi in Italia e vi aderiscono oltre 150mila imprese di dimensioni piccole, medie e grandi, per un totale di 5milioni e 439mila e 370 addetti. La mission dell’associazione è favorire l’affermazione dell’impresa quale motore della crescita economica, sociale e civile del Paese. Nel 2016 acquisice il titolo di Confindustria Toscana nord grazie all’integrazione, in un’unico organo, anche delle sezioni di Prato e Pistoia: “E questo favorisce un monitoraggio dell’industria su area assai più vasta – dice Lorena Suffredini, rappresentante di Confindustria Toscana nord ovest -. Positivo anche l’ambito del confronto e del dibattitto con le istituzioni, che in questo caso ringrazio, perché è sempre importante di questi tempi affrontare il tema del benessere dell’impresa”.
Riguardo alla crisi del settore edile, ad oggi, sulla provincia di Lucca, dopo il picco del 2008, si sono persi il 52 per cento degli operatori impiegati in questo settore e il 45 per cento delle imprese iscritte in cassa edile: “Ma il dato che più ci preoccupa è quello della ripresa, perché in questo senso non ci sono segnali e la caduta sembra inarrestabile. Mancano le politiche che investono sul territorio e conseguentemente la capacità di tradurre i soldi in cantieri – spiega ancora Lorena Suffredini – Basta guardare il sistema di sorteggio delle imprese per capire come il sistema normativo e procedurale non tuteli in alcun modo queste attività, o il sistema di pagamento, in cui però il Comune di Lucca si avvale di una pratica virtuosa in quanto, secondo i dati, il pagamento avviene non oltre la soglia dei sessanta giorni, a fronte dei trenta regolamentari. Importante anche che il Comune abbia deciso di riservare parte dei lavori in opere pubbliche alle imprese locali. Anche questa una pratica virtuosa per cui ringraziamo l’amministrazione”.
Nello specifico la discussione si è concentrata poi sull’edilizia scolastica. Dei 21 milioni di investimenti complessivi del Comune di Lucca, due milioni spetterebbero agli interventi nelle scuole e vanno uniti “ai finanziamenti del governo – dice ancora Lorena Suffredini – che vanno dai 50 ai 100mila euro per ciascun istituto. Dunque i fondi ci sono e, per una ripresa del settore e dell’occupazione, devono essere investiti in cantieri per le imprese del territorio”. A tutte queste operazioni sono inevitabilmente legati i problemi burocratici, la lentezza nella pratiche. “Proprio il tempo – conclude Lorena Suffredini – è il punto critico per lo sviluppo delle imprese. Programmare un’attività è sempre più difficile”.
Nel dibattito anche il tema dell’aumento delle imposte in quanto la legge di bilancio 2019 non frena le imposte locali: “Siamo molto preoccupati per questo – dice Fausto Sturlini, rappresentante di Confindustria Toscana nord – e chiediamo al Comune di non intervenire sulle aliquote L’Imu, sui capannoni destinati all’impresa, nella provincia di Lucca, è già al dato massimo (10,6 per mille); ma se consideriamo che il 7,6 per mille rientra allo Stato, la scelta dei Comuni è comprensibile”. “Stessa cosa vale per l’imposta sui rifiuti – spiega ancora Sturlini – che grava molto sulle imprese industriali. Il Comune di Lucca, già dal 2016, è passato da tributo a tariffa corrispettiva ma in realtà il sistema è ancora molto congetturale e non c’è una misurazione precisa. Tutta l’area lavorativa dovrebbe essere esentata dalla tariffa rifiuti – conclude Confindustria – anche secondo le norme fissate dal ministero delle finanze”. Sulla questione la presidente Martini ha comunque ricordato come, a fronte di un impegno importante dal punto di vista degli investimenti, sia comunque importante tenere d’occhio il quadro delle entrate.
Riguardo al problema della mancanza di personale specializzato per far funzionare le aziende, risponde ancora Lorena Suffredini, sottolineando che Confindustria lavora da anni a livello di formazione con percorsi in collaborazione con l’Itis Enrico Fermi e l’Itc Benedetti a Porcari, per preparare i ragazzi alla tecnologia e programmazione tipica delle aziende.
“Il mondo dell’impresa è importante per lo sviluppo economico e per l’occupazione – interviene a conclusione l’assessore del Comune di Lucca, Valentina Mercanti – e proprio per questo è stato prezioso il confronto con Confindustria che ringrazio. L’amministrazione è intenzionata a proseguire nella strategia di ripresa di questo settore, se pur sia un’impresa difficile proprio a causa dei tempi delle pratiche burocratiche, delle imposte e di tanti altri fattori che coinvolgono tutti, indipendentemente dal settore. A causa del debito pubblico infatti, anche i Comuni sono in difficoltà. Ci auguriamo di avere in futuro altre occasioni di confronto e collaborazione con Confindustria, associazione molto importante sul nostro territorio”.
Rebecca Del Carlo