Dumping contrattuale, i sindacati chiedono un incontro con il prefetto

Con un appello unitario, le segreterie confederali di Cgil Lucca, Cisl Toscana nord e Uil Toscana nord, chiedono un incontro con il prefetto, che coinvolga tutte le istituzioni locali del territorio lucchese legate al mondo del lavoro, per cercare di arginare il fenomeno del Dumping contrattuale e “per combattere chi cerca di aumentare la propria competitività togliendo i diritti ai lavoratori”, dicono i rappresentanti dei gruppi sindacali.
“Abbassare i diritti e fare dumping contrattuale non conviene a nessuno e tanto meno alle imprese serie. Purtroppo nel nostro territorio stiamo vivendo momenti di forte tensione sociale, proprio per questioni legate ad una scorretta applicazione dei Contratti collettivi. Ci sono aziende che applicano contratti di lavoro firmati da associazioni datoriali minoritarie e sindacati che non godono dei previsti requisiti di legge perché non rappresentativi – proseguono Cgil, Cisl e Uil -. Questi contratti collettivi nazionali, cosiddetti spuri, hanno come obbiettivo esclusivo quello di abbattere il costo del lavoro in termini retribuzioni, contribuzioni e diritti dei lavoratori, anche in termini di salute e sicurezza sul lavoro. Il tutto creando dumping e concorrenza sleale nei confronti di chi, in ottemperanza alle leggi e rispettoso della contrattazione nazionale comparativamente più rappresentativa, applica un Ccnl corretto, che per i costi collegati risulta essere non competitivo. Si fa leva sul soggetto debole, sul lavoratore, costretto ad accettare un accordo al ribasso pur di non perdere il posto in un periodo di crisi: in taluni casi queste associazioni hanno la compiacenza di aziende che pur di abbassare il costo del lavoro vanno a peggiorare sensibilmente le condizioni di lavoro delle proprie maestranze che in qualità di soggetti deboli, spesso sono in condizioni di bisogno se non addirittura sotto ricatto , non hanno alternative e si trovano, loro malgrado, costretti ad accettare condizioni peggiorative per mantenere il posto di lavoro nonché uno stipendio ridotto. Consideriamo questo fenomeno – concludono – un problema serio, che rischia inoltre di essere un boomerang per l’economia, favorendo chi pensa a trarne un vantaggio momentaneo, a scapito degli altri, portando su un piano sbagliato la competitività, che invece di essere basata su innovazione, ricerca, organizzazione del lavoro, viene basata sul peggioramento delle condizioni delle persone. Questo fenomeno che deve riguardare tutti, sindacati, imprenditori, istituzioni ed enti di controllo va affrontato mettendo al centro la dignità del lavoro e delle persone. A tal fine il sindacato ha richiesto, unitariamnte, un incontro in Prefettura, cercando di coinvolgere le istituzioni legate al mondo del lavoro, del quale siamo in attesa di essere convocati”.