Fisascat Cisl per la festa della donna: “Sempre dalla parte delle lavoratrici in difficoltà”

Festa della donna, tra ricordo e nuove prospettive. Anche quest’anno, come ogni anno, ricorre la giornata in cui si celebrano le pari opportunità. “Questa ricorrenza ha negli anni assunto significati diversi – ricorda Simone Pialli, funzionario della Fisascat Cisl – Inizialmente era una giornata dedicata al ricordo. Si commemorava il rogo che, nel lontano 8 marzo del 1908 in una industria tessile di New York, costò la vita a più di cento donne. Un fatto drammatico che mise in evidenza come non vi fosse nessuna attenzione verso le condizioni in cui si trovavano ad operare le operaie e gli operai di quell’epoca. Anni in cui il concetto di salute e sicurezza sul luogo di lavoro era del tutto avulso al processo produttivo”.
“Col trascorrere degli anni siamo passati dal ricordo di un giorno nefasto – continua il sindacalista – ai festeggiamenti per le conquiste, ottenute grazie alle molte iniziative di lotta, che le donne hanno raggiunto da un punto di vista sociale ed economico. Molto è stato fatto ma molto c’è ancora da fare. La Fisascat come categoria ha tra i suoi iscritti circa i due terzi di sesso femminile, questo perché operiamo in settori come il commercio, il turismo ed i servizi. Proprio per questo motivo quotidianamente constatiamo con mano quanta strada dobbiamo ancora fare come società, come paese, affinché alle donne sia garantita una reale ed oggettiva parità. Quotidianamente riscontriamo quanto sia difficile per una donna intraprendere un percorso di carriera che la veda competere ad armi pari, senza pregiudizi di sorta, con figure maschili per impieghi di vertice nelle aziende”.
“Sempre più forte è la richiesta da parte delle lavoratrici – spiega Pialli – affinché ci sia più attenzione alla conciliazione dei tempi vita lavoro, inutile ricordare come molto spesso le donne, oltre che lavoratrici, sono madri e mogli. Molto spesso ci troviamo ad affrontare, purtroppo, la peggiore delle piaghe, quella più vile, le molestie sul posto di lavoro. Molestie che possono essere di vario genere e di differente natura, molestie verbali, con allusioni e battute di vario genere, molestie psicologiche, ed infine le più orribili, le molestie fisiche. È bene ricordare che per ogni donna che denuncia le molestie subite ve ne sono altre quattro che non lo fanno. Le motivazioni che portano una lavoratrice alla decisione di non denunciare sono molteplici, si spazia dal timore della perdita del posto di lavoro alla paura di ripercussioni. Ancora oggi mi capita di leggere, seppur in maniera minore rispetto al passato, annunci di lavoro che richiamano alla “bella presenza dell’aspirante commessa o cameriera”. Come Fisascat ci schieriamo, da sempre, dalla parte delle lavoratrici in difficoltà ed auspichiamo che un tema di assoluta centralità come quello del ruolo della donna, in una società moderna e dinamica come la nostra, non si riduca al ricordo ed ai festeggiamenti, seppur legittimi ed auspicabili, di una giornata, ma possa diventare tema centrale nelle politiche sociali ed economiche di questo paese”.