Crisi edilizia, sindacati in sciopero: “Sbloccate i cantieri”

Crisi edilizia, sciopero il 15 marzo degli addetti. Ad indirlo Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil “per sollecitare la ripresa dei grandi lavori e delle opere pubbliche”. I sindacati chiedono che le risorse stanziate vengano spese “presto e bene, per tutte le grandi e piccole opere necessarie a creare occupazione e rilanciare il paese. Serve una politica industriale per far ripartire l’edilizia, la filiera dei materiali (cemento, laterizi, lapidei, legno) e dell’arredo. Servono strumenti finanziari ad hoc, anche con il protagonismo di Cassa depositi e prestiti, che favoriscano investimenti immediati e a medio termine, per rilanciare le grandi aziende dei nostri settori e quindi tutto un indotto di piccole e medie imprese, anche artigiane”.
I dati sono impressionanti. Li ha ricordati stamani Giulia Bartoli, segretaria regionale Fillea Cgil: “”In Toscana dal 2008 abbiamo perduto più di 6mila posti di lavoro tra legno, laterizi e cemento, 28mila in edilizia con la chiusura di 3.500 imprese (-28,3%) e una riduzione del 19% della massa salariale. Abbiamo provato a tenere quanto possibile raggiungendo i 16 milioni di ore di cassa integrazione richieste (nel 2013), poi l’emorragia degli anni precedenti è diventata un fiume in piena e rischiamo veramente di perdere pezzi di storia, professionalità e lavoro (un esempio, il cotto toscano dall’Impruneta ad Arezzo). Il messaggio è chiaro: basta col perdere tempo, la ripresa dell’economia italiana e toscana (e delle loro manifatture) passa inevitabilmente dalla ripresa dei settori delle costruzioni”. Bartoli ha ricordato anche le opere “al palo” in Toscana: “L’Alta Velocità. La E45. La Tirrenica. La Grosseto-Fano, la Firenze Mare, la terza corsia dell’A1. E potremmo continuare: la lista delle infrastrutture e delle opere al palo, in Toscana, è piuttosto lunga, con la costa e il sud della regione che scontano un inaccettabile isolamento infrastrutturale rispetto alle grandi direttrici. Ritardi, intoppi e rallentamenti che costano caro ai cittadini, ai lavoratori e all’economia della nostra regione. I cantieri vanno sbloccati”.