Lucca Crea, cresce ancora fatturato per espositori

19 marzo 2019 | 13:45
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Lucca Crea, cresce ancora fatturato per espositori

Un fatturato da oltre 3 milioni di euro – indicativamente – per gli espositori (contro i 2,2 milioni dell’anno precedente), oltre 15 milioni per quanto riguarda il portato pubblicitario, oltre 600 appalti affidati, un incremento significativo per quanto riguarda l’attività del polo fiere e ora la nuova avventura alle porte con l’organizzazione delle due fiere floro-vivaistiche sulle mura e la valorizzazione del castello di Nozzano. Sono questi i numeri e le sfide che si presentano di fronte a Lucca Crea Srl, la società il cuo asset principale è rappresentato dall’organizzazione dei Lucca Comics & Games che sono stati affrontati oggi (19 marzo) durante la seduta della Commissione di controllo sulle partecipate presieduta da Caludio Cantini di Lucca civica e a cui erano presenti anche i vertici dell’azienda: Mario Pardini (presidente) ed Emanuele Vietina (direttore generale).

Molti i temi toccati durante l’incontro tra cui la situazione economica dell’azienda, le ricadute socio-economiche del festival, le modalità di affidamento dei servizi e molto altro. “L’obiettivo principale di Lucca Crea – ha esordito Emanuele Vietina – è quello di promuovere e valorizzare l’asset monumentale della città. Per questo abbiamo legato Lucca a opere di grandi artisti come Matsumoto e brand internazionali come Ferrari. Una strategia che si è rivelata corretta dato che il portato pubblicitario è cresciuto moltissimo negli anni: siamo partiti con 5 milioni nel 2016, poi 9 nel 2017 e siamo arrivati a 15 milioni nel 2018. Anche il nostro fatturato è positivo e in crescita: siamo passato da 2,2 milioni nel 2017 a 3 milioni nel 2018, per quello che riguarda gli espositori. Una crescita che ci consente di finanziare le nostre attività culturali pur mantenendo fondamentalmente lo stesso organico”.
“C’è stato un importante impatto anche per quanto riguarda le attività portate avanti con le scuole – prosegue Vietina – e, lo scorso anno, abbiamo attivato anche una collaborazione con Zero waste per la realizzazione di bicchieri da collezione in modo da evitare che le persone buttassero via i bicchieri di plastica”.
“Il festival non riceve alcun finanziamento pubblico attualmente – aggiunge ancora il direttore generale -. Ci muoviamo però in uno scenario in grande crescita con nuovi festival analoghi che stanno nascendo un po’ ovunque. Lo scorso anno abbiamo investito 800 mila euro per la parte culturale del festival e abbiamo ricevuto 217mila visitatori che hanno assistito ad eventi in streaming che vanno ad aggiungersi ai 250mila presenti. In questo senso la città deve fare una riflessione su quanto e come supportare la manifestazione che è un patrimonio di tutti“.
Vietina sottolinea anche l’attività del polo fiere: “L’attività ha registrato un incremento di oltre il 30% rispetto allo scorso anno. Inoltre, abbiamo aumentato del 90% la comunicazione mirata a valorizzarlo. Anche l’università di Pisa lo usa sempre più spesso per sue attività, segno che ormai per loro siamo diventati un partner credibile”.
“I numeri sono sicuramente importanti come testimonia il bilancio che presenteremo il mese prossimo – ha aggiunto il presidente Pardini – Ma non dobbiamo trascurare l’aspetto qualitativo della manifestazione. Noi abbiamo una mission importante: siamo un bene della città e in questo senso il nostro obiettivo è valorizzarla”.
Sullo stato di salute della società è intervenuto di nuovo il direttore generale: “Le attività che seguiamo crescono: oltre ai Comics da quest’anno abbiamo anche Murabilia e Verdemura, il castello di Nozzano, oltre al polo tecnologico. In questo senso occorrerà fare una valutazione per la riorganizzazione della nostra struttura: l’attività cresce e ci dobbiamo adeguare. In questo senso abbiamo anche inserito un embrione di controllo di gestione, con la contabilità analitica e il quadro delle commesse. Questo ci consente di fare la valutazione della performance e, sulla base di alcuni indicatori, valutare il rischio di impresa”.
Incalzato dal consigliere del Movimento 5 stelle Massimiliano Bindocci soprattutto sulla questione dei felpati, Vietina ha poi passato in rassegna le modalità attraverso cui Lucca Crea affida i lavori per l’organizzazione del Festival: “Il 62% degli affidamenti avviene attraverso gare pubbliche – spiega – Con l’adozione del nuovo codice degli appalti abbiamo adottato la logica della turnazione per quanto riguarda gli affidamenti salvo che non ci siano necessità particolari. Stiamo parlando di circa 648 appaltatori. Negli ultimi anni abbiamo speso diverse decine migliaia di euro per la pubblicazione delle gare e, quando possibile, abbiamo fatto appalti triennali per abbattere i costi. Non utilizziamo consulenze perché con le nostre gare affidiamo direttamente il servizio a fronte della presentazione di un progetto. Quest’anno, ad esempio, dovrà essere rinnovato l’affidamento per la gestione delle biglietterie. Inoltre abbiamo inserito due figure professionali nuove: il direttore dei lavori e il servizio di contabilità dei lavori. In questo modo, stazione appaltante, chi fa i progetti, chi li realizza e chi li rendiconta sono tutti soggetti diversi e questo va sia nella direzione della trasparenza che dell’efficienza”.
In conclusione sia da Bindocci che dal presidente della commissione Cantini è arrivato l’appello a salvaguardare i cosiddetti “felpati”, i piccoli ‘angeli custodi’ della manifestazione: “Le figure professionali di cui abbiamo bisogno sono diverse e non possono essere tutte soggette allo stesso tipo di contratto – ha spiegato Vietina -. Inoltre noi dobbiamo fare una gara di evidenza europea, dato che l’importo supera i 500mila euro. Quello che abbiamo fatto è stato specificare nella gara di appalto che i lavoratori avrebbero dovuto essere tutelati, con il pagamento di un salario in linea con i contratti nazionali e anche i contributi. Abbiamo poi fatto delle verifiche a campione per verificare la regolarità delle buste paga. Se avessimo trovato delle irregolarità non avremmo pagato gli appaltatori”.
“Siamo consapevoli che i felpati sono un valore aggiunto della manifestazione – conclude Vietina – perché conoscono bene la città e possono aiutare al meglio i visitatori ma il fatto di dover fare una gara d’appalto limita un po’ il nostro campo d’azione. Detto questo, siamo sempre alla ricerca di soluzioni che garantiscano la qualità dell’esperienza anche per chi ci lavora”.
La commissione si è poi aggiornata con l’accordo di ritrovarsi a luglio, quando si comincerà ad affrontare il tema dello sviluppo futuro della società e dei suoi asset.