Salario accessorio, scioperano lavoratori Agenzia Entrate

28 marzo 2019 | 09:44
Share0
Salario accessorio, scioperano lavoratori Agenzia Entrate

Lavoratori dell’Agenzia dell’entrate in sciopero il prossimo 2 aprile. Così ha deciso l’assemblea dei lavoratori che si è riunita ieri (27 marzo) alla direzione provinciale.
Erano presenti Giovanna Lo Zopone e Carmine Di Leo per la Fp Cgil, Maurizio Giogli per la Uil Pa, Antonietta Fortuna per la Cisl Fp, Michele Peragine Michele per la Usa/Confsal e Maurizio Donnarumma per la Flp fiscale.

“Più di 30mila i lavoratori dell’Agenzia delle Entrate – spiegano i sindacati –  circa 220 a Lucca e provincia, sono in attesa dell’erogazione del salario accessorio 2016 e 2017 e che da tempo attendono risposte che non sono mai arrivate. I confronti e lo stato di agitazione non sono serviti. L’Agenzia non ha fornito alcun nuovo elemento sul blocco del salario accessorio dal 2016, limitandosi a chiedere ulteriore tempo e con spiegazioni e posizioni sempre troppo vaghe e inspiegabili”.
“I brillanti risultati raggiunti di cui l’Agenzia tanto si vanta – prosegue –  sono dei lavoratori, sono dovuti all’impegno e alla professionalità di cui sono capaci. Per questo lo sblocco delle risorse dei Fondi 2016 e 2017 è necessario. E’ una chiara strategia di ritorno al passato, aggiungono i sindacati, che prevede la cancellazione di conquiste di dure lotte: il contratto di lavoro non si tocca. Un disegno politico che mira a destrutturare l’Agenzia delle Entrate riducendone la mission ad ente di consulenza ed assistenza. I segnali che provengono dall’ambito politico sono inequivocabili, i condoni mascherati da “pace fiscale”, l’ampliamento dell’area di partecipazione al regime forfettario, la proposta di flat tax per il mondo del lavoro dipendente, il blocco delle assunzioni, portano a prefigurare un ridimensionamento dell’azione dell’Agenzia delle entrate anche in termini di organico”.
“Ma i lavoratori dell’Agenzia non ci stanno – continua la nota –  vogliono continuare a lavorare, come hanno sempre fatto, cercando di “stanare” chi evade ed essendo vicini a chi invece paga le tasse, come dovrebbero fare tutti. Ma lo vogliono fare avendo la dignità di lavoratori e funzionari che svolgono il proprio ruolo, per il benessere di tutta la collettività”.