
Calzaturificio sanzionato per contratti ritenuti non corretti: è scontro tra Uiltec e Conflavoro – invitata all’uso di “toni più consoni a un corretto dialogo improntato alla realtà dei fatti, senza strumentalizzazioni o falsità”. “Partendo dal caso concreto, oggetto della singola discussione con Conflavoro – argomenta la Uiltec – si rammenta che è stato proprio l’ispettorato del lavoro di Lucca Massa Carrara, a cui Conflavoro intende rivolgersi, a sanzionare il calzaturificio per l’applicazione di un contratto colettivo nazionale Conflavoro che prevede una retribuzione inferiore a quella prevista dal contratto di categoria come quello sottoscritto da Uil, Cgil e Cisl, oltre a privare i dipendenti di ulteriori significativi diritti contrattuali”.
“Infatti – prosegue Uiltec – è stato proprio l’ispettorato del lavoro, a norma dell’articolo 51 del decreto legislativo 81/2015 (norme di rinvio ai contratti collettivi) e della circolare dell’ispettorato nazionale del lavoro numero 3 del 25 gennaio 2018, che riporta come oggetto ‘mancata applicazione dei contratti collettivi sottoscritti da organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, attività di vigilanza’, che ha trasformato i rapporti di lavoro ‘atipici’ previsti dal Ccnl Conflavoro in rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato. La Uiltec ha, con i suoi comunicati, a cui Conflavoro ha fatto riferimento, voluto chiamare l’attenzione su un caso specifico, invitando tutti ad una attenta riflessione, circa l’importanza di applicare ai lavoratori contratti di lavoro che siano aderenti alle attività svolte e maggiormente rappresentativi, cosa che sempre troppo spesso scopriamo non accadere”. “L’arte della strumentalizzazione non appartiene al sindacato Uiltec – continua – e soprattutto non serve alla Uiltec per accrescere i propri iscritti, di cui non soffre alcuna emorragia in quanto risulta un sindacato in piena crescita di rappresentatività. Non ci appare necessario spendere tempo a comparare i contratti collettivi sottoscritti dalla Uiltec con quelli sottoscritti da Conflavoro, comparazione che nello specifico è stato l’ispettorato del lavoro di Lucca Massa Carrara a fare, sanzionando il calzaturificio, e non la Uiltec”. Simone Marsili della Confederazione Uil area nord Toscana, complimentandosi “per l’ottimo lavoro posto in essere dalla Uiltec”, precisa: “In primis al sindacato Uil interessa veder riconosciute le corrette retribuzioni e contribuzione nel rispetto dei Ccnl di settore e rappresentativi, sia per parte datoriale sia sindacale. L’applicazione di Ccnl diversi da parte di datori di lavoro, che contraggono retribuzione e normativa contrattuale, creano dumping e concorrenza sleale, creando un abbassamento del costo del lavoro sulla pelle dei lavoratori”.
“Quanto alle istituzioni che Conflavoro ha invocato nella sua nota – prosegue la Uiltec – non possiamo che invitarle a una maggiore riflessione, precisandogli che proprio a causa del contratto applicato dal calzaturificio in questione i lavoratori hanno perso retribuzione, contribuzione e diritti contrattuali, recuperati solo grazie all’intervento dell’ispettorato del lavoro. Precisando che la Uiltec non è solita muovere attacchi politici, in special modo nei confronti di soggetti che per loro natura non dovrebbero occuparsi di politica, auspichiamo che sia stata fatta chiarezza sulle nostre posizioni in merito, e su di esse ci mettiamo a disposizione per ogni confronto, certi di poter dimostrare, con gli atti dell’ispettorato alla mano, che quanto da noi affermato, nel caso specifico, corrisponde a quanto accertato, ovvero che non sono stati ritenuti regolari i contratti atipici stipulati dal calzaturificio sulla base del Ccnl Conflavoro applicato e che l’ispettorato ha provveduto a trasmettere alla sede Inps i recuperi contributivi sulla base del Ccnl di settore stipulato da Uil, Cgil e Cisl”.
“La Uiltec è tranquilla e serena – conclude – perché la realtà dei fatti nel caso specifico è che il calzaturificio è stato sanzionato per aver applicato un Ccnl non corretto e che a sanzionarlo è stato l’ispettorato del lavoro di Lucca e Massa Carrara”.