Centri impiego, personale verso lo stato di agitazione

Tutelare tutti i lavoratori e le lavoratrici dei centri per l’impiego. E’ questa la richiesta che arriva da Michele Massari e Marco Morbidelli di Fp Cgil e Pietro Casciani e Stefania Fontanini di Uil Fpl dopo l’incontro sindacale che si è svolto ieri (6 maggio) alla sala Tobino della Provincia. Un’assemblea degli operatori dei centri dell’impiego della provincia di Lucca, dipendenti da cooperative e società appaltatori dei servizi per l’impiego. L’assemblea, alla quale hanno partecipato circa 60 operatori (la quasi totalità), ha espresso grandissima preoccupazione circa la situazione di precarietà in cui versano i lavoratori degli appalti.
“E’ infatti luogo comune – spiegano i sindacati in una nota congiunta – pensare che gli operatori ogni giorno impegnati ad offrirci servizi ai centri dell’impiego siano dipendenti pubblici. Purtroppo non è così nella larga maggioranza dei casi. Molti di essi sono infatti dipendenti di società private e/o di cooperative sociali affidatarie dei servizi da parte dell’agenzia regionale preposta (Arti). Questa situazione va avanti ormai da quasi 20 anni senza che si sia mai considerata l’eventualità di ricercare percorsi che abbiano dato sicurezza a questi lavoratori che peraltro hanno incarichi e competenze fondamentali all’interno delle strutture zonali e provinciali”.
“A fronte della decisione di potenziamento dei centri dell’impiego da parte della Regione Toscana, attraverso il rafforzamento della pianta organica dell’agenzia regionale (Arti), che a quanto è dato sapere avverrà attraverso un pubblico concorso destinato ad incrementare di circa 200 unità gli organici a livello regionale, incredibilmente non sono stati considerati i circa 500 lavoratori in appalto, che a questo punto, non si sa che fine faranno visto che i termini degli appalti sono quasi alla scadenza (2020) – si legge ancora nella nota -. Ci si chiede che senso abbia, mettere a rischio le importanti professionalità acquisite nei territori paventando un potenziamento che nei fatti non ci sarà se mettiamo in relazione i numeri dei lavoratori in affidamento con quelli annunciati nell’ipotizzato bando di concorso. A niente valgono purtroppo le rassicurazioni espresse dalla Regione Toscana con i recenti comunicati stampa, che anzi aggravano ulteriormente l’angoscia ed il timore di perdere il posto di lavoro da parte delle lavoratrici/ori”.
Gli interventi in assemblea sono stati molto decisi ed hanno espresso la forte richiesta alle organizzazioni sindacali di categoria presenti di avviare con urgenza un percorso istituzionale con la Regione finalizzato ad individuare soluzioni volte a salvaguardare l’occupazione di tutti i lavoratori interessati al problema escludendo ogni forma di incertezza e di instabilità nei confronti di persone che in tutti questi anni hanno svolto con impegno e grande professionalità funzioni altamente qualificate a favore della collettività.
“A questo fine – informano gli stessi sindacati – l’assemblea attraverso interventi tutti dello stesso segno ha chiesto con fermezza ai sindacati di evitare, fosse pure con l’illusorio intento di potenziare il sistema delle politiche di collocamento, di firmare qualsiasi intesa con la Regione Toscana che non tenga in considerazione, con chiarezza e con precisione ogni singola posizione lavorativa dei dipendenti delle 2 società e delle 2 cooperative affidatarie dei servizi per l’impiego in provincia di Lucca. Dall’assemblea è inoltre emersa con forza la richiesta alle organizzazioni sindacali di categoria di organizzare un coordinamento regionale di tutte le provincie con il mandato di partecipare alle trattative con la regione Toscana che riguardino a qualsiasi titolo la pianta organica diretta e/o indiretta di Arti . Nei prossimi giorni si terrà una ulteriore assemblea dove non si esclude nel caso non si chiarisca la situazione si possa proclamare lo stato di agitazione con le conseguenti iniziative sindacali”.