Civiche Santini: No robotica a S.Luca, si vigili su concorso

13 maggio 2019 | 15:13
Share0
Civiche Santini: No robotica a S.Luca, si vigili su concorso

Siamo Lucca e Lucca in Movimento intervengono nuovamente sulla scelta dell’Asl per la robotica ortopedica all’ospedale San Luca ma, stavolta, nel mirino finisce l’ormai prossimo concorso per nominarne il direttore.

“Già abbiamo espresso la nostra contrarietà alla collocazione della robotica a Lucca, perché sta determinando una riduzione dell’attività ordinaria e quindi non rappresenta un valore aggiunto – attaccano le due liste civiche -, prova ne è il fatto che addirittura si parla di incrementare il pendolarismo dei pazienti che dalla Piana saranno operati all’Ortopedia dell’ospedale di Castelnuovo o in altri presidi pubblici privati della mega azienda, pendolarismo che si associa a quello dei medici per carenza di personale. Ma venendo al concorso: non possiamo fare altro che pensare male, ovvero che il vincitore sia già stato deciso da quando nel febbraio scorso venne enfatizzato che 36 su 70 pazienti erano stati operati con la robotica, al San Luca, dall’attuale capo area, tralasciando tutta una serie di altri nomi eccellenti che avevano contribuito alla casistica. E anche le successive rettifiche parziali non ci fanno cambiare idea sulla circostanza che esista già un designato e vincitore dunque del posto vacante. Per questo – aggiungono SìAmo Lucca e Lucca in Movimento – invitiamo l’azienda sanitaria a vigilare affinché qualsiasi scelta venga fatta, passi da una corretta valutazione dei candidati e soprattutto delle loro capacità /esperienze professionali, visto e considerato che nel bando di concorso sono richieste ben altre caratteristiche professionali oltre alla robotica – concludono le liste civiche -. Lucca ha bisogno di professionisti che assolvano l’urgenza, l’attività ordinaria e infine la robotica: ma quest’ultima per essere un valore aggiunto ha la necessità di veder aumentare personale e posti letto, se non vogliamo penalizzazioni sulla programmazione e se vogliamo evitare che un paziente una volta operato venga, precocemente, trasferito nell’ospedale di riferimento della propria area territoriale. Va abolito il pendolarismo per gli esami e per la cura imposto da questo regime regionale irrispettoso del cittadino”.