Export, boom per il made in Lucca: +38,3% in 10 anni

12 giugno 2019 | 14:09
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Export, boom per il made in Lucca: +38,3% in 10 anni

Le produzioni “Made in Lucca” traino per l’export toscano. È quanto emerge da una ricerca intitolata Le trasformazioni del sistema industriale realizzata dal Centro studi di Confindustria in collaborazione con la Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. I dati rivelano che, complessivamente, le provincie di Lucca, Prato e Pistoia, hanno offerto performances migliori rispetto al dato nazionale arrivando quasi al doppio: +5,8% contro il 3,1% nazionale. Altro dato significativo è rappresentato dalla crescita esponenzionale dell’export negli ultimi 10 anni con il “Made in Lucca” creusciuto dal 2008 ad oggi del 38,3%. In generale, fanno da traino l’abbigliamento e il cartario, la meccanica ma anche alcuni settori di nuova specializzazione come la farmaceutica, l’eletrotecnica, il biomedicale e la cosmetica.

Nella ricerca vengono messe in evidenza le performance dell’area Lucca-Pistoia-Prato sull’export: un buon contributo alla competitività internazionale italiana è venuto proprio dalle tre province che fanno riferimento a Confindustria Toscana nord, che nel 2018 hanno mostrato un progresso dell’export pari al 5,8%, quasi il doppio rispetto alla media italiana (“ferma” al +3,1%). Complessivamente tra il 2008 e il 2018 la crescita delle esportazioni di quest’area è stata pari al 26,7% (contro +25,4% dell’Italia). Lucca e Prato sono state trainanti, con un progresso dell’export rispettivamente pari al 38,3% e al 29,2%. La propensione all’export di Lucca-Pistoia-Prato è così salita al 34,6%, oltre cinque punti percentuali in più rispetto all’Italia. Spiccano, in particolare, i risultati conseguiti da alcuni settori tradizionali come l’abbigliamento a Prato e Lucca (+578 milioni di euro negli ultimi dieci anni in tutta l’area), la meccanica soprattutto a Lucca ma anche a Prato e Pistoia (+465 milioni), i prodotti in carta a Lucca (+394), ma anche da alcuni settori di nuova specializzazione di questi territori, come la farmaceutica a Lucca e limitatamente anche a Prato (+179 milioni), l’elettrotecnica a Lucca e Pistoia (+130 milioni), il biomedicale a Pistoia e Lucca (+28 milioni) e la cosmetica in tutta l’area (+24 milioni). Bene anche la filiera agro-alimentare dove si è messa in evidenza soprattutto la provincia di Pistoia. Le straordinarie performance di questi settori hanno in gran parte compensato le difficoltà dell’industria del mobile e del tessile.
A fare la parte del leone per quanto riguarda la lucchesia, il distretto cartario che ha dimostrato negli anni uno spiccato dinamismo e rappresenta una realtà che è riuscita a imporsi nel territorio in un’ottica marcata di filiera, integrando sia la parte di progettazione e meccanica, sia la componente produttiva e commerciale. È significativo che più di un terzo degli addetti italiani del comparto dei prodotti igienico-sanitari sia localizzato proprio a Lucca.