Cordoni: “Senza il commercio la città muore”

21 giugno 2019 | 10:42
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Cordoni: “Senza il commercio la città muore”

Coscienza della dignità della categoria, perché “senza commercio le città muoiono” e, da qui, richiesta di tutela e salvaguardia da parte, anche degli enti locali. Il commercio da noi è alle prese con i problemi che incidono a livello nazionale, ma anche il rapporto, nel locale, con gli enti talvolta diventa problematico: dalle ordinanze per limitare gli alcolici allo stop ai risciò. Senza nominare queste questioni, appare esplicito il riferimento che Ademaro Cordini, presidente di Confcommercio Lucca e Massa Carrara ha fatto nel suo discorso all’assemblea annuale che si è svolta ieri sera, partendo comunque da temi generali e nazionali.

“Quello trascorso dall’ultima assemblea dei soci è stato un altro anno pieno di sfide che hanno visto e vedono il nostro Sistema impegnato, a livello nazionale e locale, su tanti fronti. Mi sia concesso di iniziare il mio intervento con un elogio alla nostra struttura interprovinciale: Confcommercio Imprese per l’Italia – Province di Lucca e Massa Carrara ha registrato nell’ultimo anno numeri di altissimo livello in tutti i settori di sua competenza che testimoniano una costante crescita sul territorio e la conferma di una presenza significativa e riconosciuta a sostegno delle imprese. Parliamo oggi – ha spiegato Cordoni – di un totale di quasi 6900 soci suddivisi sui territori delle province di Lucca e Massa Carrara. Numeri significativi, che danno conferma della forza e del valore riconosciuto di una Associazione che quest’anno festeggia il prestigioso traguardo dei suoi primi 75 anni di vita. A tale proposito ritengo doveroso un sentito ringraziamento alla nostra giunta, in testa i vicepresidenti, al direttore Rodolfo Pasquini, autentico faro della nostra Associazione dal punto di vista tecnico, alla vicedirettrice Sara Giovannini, ma anche a tutti i dipendenti, a conferma del fatto che il gioco di squadra paga sempre. Vorrei in questa sede ricordare velocemente alcuni dei tanti, interessanti e soprattutto condivisibili temi toccati dal presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, durante la recente assemblea nazionale del nostro sistema confederale a cui peraltro diversi fra i presenti hanno preso parte. Eccesso di pressione fiscale e burocrazia. Questi i principali problemi che da oltre vent’anni frenano la crescita economica e sociale del Paese. E anche quando la ripresa faticosamente emerge, resta insufficiente per ossigenare l’economia, perché incapace di dare calore e fiducia alle attese di famiglie e imprese. Venendo alla questione fiscale, l’aumento dell’Iva non è barattabile. E siamo contenti che il nostro presidente Sangalli abbia ribadito con forza la richiesta al governo di eliminare definitivamente questa misura, ad oggi ancora prevista per il prossimo biennio. E operazione, questa, che ridurrebbe ancor di più e in modo drastico i consumi, incrementando la pressione su famiglie e imprese e penalizzando i redditi più bassi. Certo, sappiamo bene che la questione dell’Iva sia solo la punta di un iceberg. Il nostro è un sistema fiscale oneroso, complesso, ingiusto. Servono invece semplicità ed equità, in modo da assicurare stabilità e certezze attraverso un sistema che si giustifichi nei costi e sia comprensibile per gli imprenditori”.
“Pensando al mondo del commercio e del turismo – ha osservato Cordoni -, appare sempre più forte la necessità da parte nostra di chiedere alla politica e alle istituzioni forme di tutela di quello che è a tutti gli effetti un bene prezioso per ogni territorio dove esso si snoda. Commercio significa luci accese nelle vie e nelle piazze delle città. Commercio significa vitalità a centri che senza di lui morirebbero. E di conseguenza maggiore sicurezza, visto che è evidente a tutti come strade buie e abbandonate incoraggino chi vuole delinquere. Ma commercio e turismo significano anche tanti, tantissimi posti di lavoro per i nostri giovani, e ancora funzione sociale e luogo di aggregazione nei centri più piccoli, dove un negozio non è solo luogo di acquisto, ma anche punto di aggregazione e di socializzazione. Per il mondo del commercio chiediamo dunque a gran voce più considerazione da parte delle amministrazioni pubbliche, ad ogni loro livello. Se ci guardiamo attorno, vediamo invece mille ostacoli burocratici e leggi che mettono a repentaglio le nostre imprese. Pensiamo ad esempio alla questione ancora irrisolta della Bolkstein, che coinvolge imprenditori balneari e ambulanti. Pensiamo alla liberalizzazioni indiscriminate che stanno saturando in molti settori l’offerta, spesso nettamente superiore alla domanda. Pensiamo alla concorrenza sleale praticata da soggetti che con il commercio non hanno niente a che fare. Pensiamo all’assenza di normative adeguate per le vendite on line, che creano gravi forme di concorrenza sleale a tutto svantaggio del commercio tradizionale da cui a trarre profitto sono soltanto i marchi della grande distribuzione. Ma pensiamo anche a tanti regolamenti oltremodo restrittivi, che paralizzano attività di ogni genere mettendole in grande difficoltà. Domandiamo e ci domandiamo: ma davvero viviamo in territori così benestanti da potersi permettere di rinunciare alle ricadute in termini economici ed occupazionali generate dalle attività del commercio, del turismo e dei servizi che con tanta passione, impegno, sacrifici e dedizione totale vengono portate avanti dai nostri imprenditori e dalle loro famiglie? Noi crediamo di no. Crediamo che queste attività meritino rispetto e grande considerazione, ragion per cui chiediamo una inversione di tendenza e una attenzione maggiori. Mi accingo a concludere questo mio intervento ribadendo con orgoglio la presenza di una Associazione – la nostra – che da una parte confina con la provincia ligure di La Spezia e dall’altra arriva a lambire il territorio pistoiese. I tanti soci sono la nostra più grande forza ed a loro che intendo rivolgere una rassicurazione: le difficoltà da affrontare sono tante, ma lavorando insieme, fianco a fianco, possiamo superarle di slancio. La Confcommercio c’è ed è una realtà forte e solida: siamo qua per voi, non abbiate paura di rivolgervi a noi. Siamo al vostro servizio, non dimenticatelo”.