S. Macario in Piano, chiude l’asilo parrocchiale

25 luglio 2019 | 13:28
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S. Macario in Piano, chiude l’asilo parrocchiale

L’asilo parrocchiale di San Macario in Piano deve chiudere. La parola fine alle speranze dei genitori dei bambini che frequentavano la struttura paritaria è stata messa ieri sera (24 luglio) dal vescovo Paolo Giulietti che si è recato in paese per celebrare la concelebrazione eucaristica alla vigilia della festa del patrono, San Giacomo Maggiore. 

L’arcivescovo ha preso la parola per fare il punto sulla nota situazione dell’asilo parrocchiale e della sua futura destinazione, indicando con chiarezza una via da percorrere. Prendendo la parola prima della benedizione finale, monsignor Paolo Giulietti si è rivolto alla comunità: “Purtroppo l’asilo parrocchiale non potrà proseguire la propria attività. Sono riconoscente al parroco, don Marek Labuc, al Consiglio per gli affari economici parrocchiale, agli uffici della Curia, ai consulenti giuridici e amministrativi che hanno collaborato nel tentativo di elaborare un accordo che tutelasse la parrocchia, con la diligenza del buon padre di famiglia, nei confronti di un soggetto che doveva subentrare nella gestione dell’asilo, ispirato da logiche prevalentemente di carattere imprenditoriale). Questo accordo quindi non è stato raggiunto, nonostante l’impegno profuso da tutti, perché evidentemente non c’erano i presupposti, alla fine, per poter continuare l’attività con le garanzie necessarie che tutelassero la parrocchia”.
“Mi dispiace – ha aggiunto il vescovo – perché si perde una scuola paritaria. Mi impegnerò come già ho detto ad altre scuole e anche al Comune, perché l’amministrazione pubblica aiuti a portare avanti queste realtà che tutte, purtroppo, sono in sofferenza da un punto di vista finanziario. Fanno grandi fatiche sia i gestori, sia le parrocchie, come le famiglie, gli insegnanti e tutti quelli che ci lavorano. Detto questo, so che l’immobile di San Macario in Piano continuerà ad essere usato per finalità educative, rivolto ad altre fasce di età, ugualmente bisognose di attenzioni, spazi e risorse. Quindi si perde purtroppo una attività educativa ma spero se ne acquistino altre per generazioni anch’esse bisognose di essere seguite e aiutate”.