Tagli al S. Cataldo, i sindacati in trincea

5 settembre 2019 | 10:06
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Tagli al S. Cataldo, i sindacati in trincea

Tagli nell’aria all’hospice San Cataldo di Lucca e i sindacati sono in trincea. Tagli che, secondo Fp Cgil e Uil, “avranno pesanti ripercussioni sui servizi socio sanitari zonali, gestiti in appalto da cooperative sociali”.

“In particolare – si legge in una nota di Michele Massari, Fp Cgil, e Pietro Casciani, Fp Uil – ci è stato comunicato, peraltro quasi in extremis, che a breve ci saranno importanti cambiamenti nei moduli operativi in funzione nella struttura del San Cataldo. Da quanto ci è stato riferito, sarà soppresso il servizio del ‘nucleo comi’ e sarebbero allo studio modifiche relative all’hospice. Ciò ha determinato la ristrutturazione degli orari da parte della cooperativa La salute che ci ha annunciato che per sopperire al calo di ore di assistenza, avrebbe spostato personale ed ore di lavoro su altri moduli. Ciò ha determinato una riorganizzazione generale del personale causando pesanti disagi a numerosi dipendenti che in questo modo sono chiamate a subire insopportabili meccanismi di flessibilità con turnazioni molto disagevoli. Questo si va ad inserire in un contesto di generale malcontento da parte di dipendenti in appalto – si legge – che a fronte di professionalità speculari, ricevono stipendi già molto inferiori ai colleghi impiegati nel pubblico. I turni che si renderebbero necessari, vedrebbero un taglio lineare di ore sul modulo del nucleo comi con una consistente riduzione di assistenza che non sarebbe più garantita con costanza nell’arco delle 24 ore. Inoltre, ci chiediamo quale saranno i sacrifici a carico dell’utenza e delle loro famiglie riguardo al coinvolgimento di servizi molto particolari e che oltre tutto, a quanto è dato di sapere funzionavano molto bene. Ci pare – concludono i sindacati – che si stia andando avanti in un percorso di progressivo impoverimento di servizi del territorio lucchese che non può essere accettabile. Chiederemo alla Asl e alla cooperativa La salute di convocarci congiuntamente per tentare di rivedere i programmi e trovare soluzioni condivise per la tutela dei diritti e della qualità della vita delle nostre assistite/i , in larga parte donne e madri con le problematiche purtroppo note sul piano logistico ed economico”.