Carige salva, respira anche la Bml

20 settembre 2019 | 17:31
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Carige salva, respira anche la Bml

Buone notizie da Genova anche per il futuro della Banca del Monte di Lucca, che rientra nella galassia Carige. L’assemblea dell’istituto ha dato il via libera al piano di salvataggio preparato dai tre commissari nominati dalla Bce. L’intervento ha un valore complessivo di 900 milioni di cui 700 milioni come aumento di capitale e 200 milioni sotto forma di bond. Il progetto ha come punti di riferimento il Fondo interbancario di garanzia e Cassa centrale banca destinata a diventare azionista principale dell’istituto genovese.

Al voto, ha ricapitolato uno dei tre commissari, Raffaele Lener, ha partecipato il 47,66% del capitale sociale e a dire sì è stato il 91,04% dei presenti, pari al 43% del capitale totale. La percentuale dei contrari e’ stata del 4,4%. Complessivamente erano presenti 1200 azionisti che con le deleghe rappresentavano oltre 20mila persone. L’affluenza ha confermato le previsioni della vigilia che stimavano il tutto esaurito. La svolta è arrivata con la mancata presenza di Malacalza Investimenti titolare del 27,6% delle quote che non ha depositato le azioni. In questo modo è stato abbassato il quorum rendendo facilmente raggiungibile la maggioranza qualificata che serviva per approvare il piano.
Se la famiglia si fosse presentata e avesse votato contro ci sarebbe stato il bis dell’assemblea di dicembre quando il precedente piano di salvataggio era stato bocciato dall’assemblea.
Vittorio Malacalza si è presentato ufficialmente “come piccolo azionista”, detentore a livello personale attorno allo 0,1% delle quote. Nel primo pomeriggio l’imprenditore è uscito dalla sala
lasciando il dubbio sul comportamento della famiglia. Fino all’ultimo, infatti, era possibile il deposito delle azioni che avrebbe alterato gli equilibri dell’assemblea, “Faccio quello che io ritengo”, ha risposto a chi gli chiedeva se stesse lasciando la riunione senza votare. Il giallo, però,  durato poco. Nessun rappresentante della famiglia è comparso nella hall del grande albergo che ospitava i lavori. Così tutto è filato liscio fino al voto finale.
L’atteggiamento di Malacalza ha avuto il riconoscimento di Fabio Innocenzi, l’ex amministratore delegato che dopo l’azzeramento dei vertici della banca della banca disposto dalla Bce è stato nominato commissario.
“È giusto chiedere agli azionisti quello che hanno deciso e perché non sono venuti. Bisogna dire che il loro comportamento ha consentito all’operazione di essere approvata e quindi siamo grati
a tutti, a iniziare da loro”, gli ha fatto eco Pietro Modiano, ex presidente entrato a sua volta nel collegio dei commissari. Quella dei Malacalza, che non si sono presentati all’assemblea di Carige permettendo il via libera, “è stata una scelta consapevole e dal mio punto di vista generosa”, ha detto. “Adesso l’azienda va avanti con una prospettiva di crescita, su questo ci concentriamo
da lunedì”, aggiunge. Carige è salva? “Assolutamente sì”. “Noi – ha continuato Modiano – da domani lavoreremo come una banca finalmente libera da queste condizioni di incertezza, che hanno ondizionato la vita dei colleghi ma anche dei clienti per molto molto tempo e abbiamo davanti una prospettiva di crescita, di ripresa del radicamento territoriale. Questa è la cosa su cui ci
concentreremo da lunedì”.
Aldo Spinelli, che detiene l’1 per cento, ha spiegato: “Sono qui per votare sì e salvare la banca. Il mio investimento oramai l’ho perso ma la perdita della banca sarebbe una tragedia per Genova”.