
Il primo semestre del 2019 ha visto un calo nelle vendite all’estero dei prodotti realizzati nella nostra provincia. Nei primi 6 mesi dell’anno infatti il Made in Lucca ha superato i 2 miliardi di euro (2.011 milioni) di fatturato, segnando un arretramento del -2,7% rispetto allo stesso periodo del 2018. L’andamento trimestrale evidenzia però una sostanziale stabilità nel trimestre aprile-giugno 2019 (-0,1%), che ha in parte attenuato la flessione registrata nei primi tre mesi dell’anno quando il calo aveva toccato il -6,1%. L’andamento toscano risulta invece particolarmente positivo, con un balzo del +17,9% nel semestre, così come quello nazionale, cresciuto del +2,7% nello stesso periodo. Sono questi i principali risultati che emergono dall’analisi dei dati Istat sul commercio estero effettuata dall’Ufficio studi, statistica e politiche economiche della Camera di commercio di Lucca.
L’andamento regionale si caratterizza per peculiari dinamiche territoriali e settoriali, con incrementi delle vendite all’estero in doppia cifra rilevate per le province di Massa Carrara (meccanica), Firenze (settore moda e meccanica), Pistoia (mezzi di trasporto), Arezzo (orafo) e Livorno (petrolifero e metal-meccanica). In positivo anche Grosseto e Pisa, mentre Prato, Lucca e soprattutto Siena hanno registrato diminuzioni.
Il valore delle importazioni provinciali ha registrato invece un incremento del +1,3% nei primi sei mesi dell’anno, arrivando a superare il miliardo di euro (1.044 milioni) di beni acquistati all’estero. Anche la dinamica regionale e nazionale risultano positive, con una crescita degli acquisti dall’estero rispettivamente del +8,4% e del +1,5% nel periodo.
“Le prospettive economiche restano incerte soprattutto per la debolezza del commercio internazionale e l’incertezza legata all’adozione di politiche protezionistiche – ha dichiarato Giorgio Bartoli, presidente della Camera di commercio di Lucca -. La prospettiva di un rallentamento dell’economia tedesca, terzo partner commerciale della nostra provincia dopo Francia e Stati Uniti, desta particolare preoccupazione. Per rilanciare la crescita servono investimenti e innovazione, l’unica strategia in grado di rafforzare la competitività delle nostre imprese sui mercati internazionali.”
A livello settoriale il cartario si conferma primo settore provinciale per vendite all’estero con 468 milioni di euro nel semestre, nonostante un calo del -13,8% rispetto allo stesso periodo del 2018: a determinarne l’andamento negativo sono state le vendite di pasta da carta, carta e cartone (-29,7%), mentre per gli articoli in carta e cartone si è registrata una sostanziale stabilità (+0,1%).
Anche la meccanica (393 milioni di euro) ha mostrato una contrazione delle vendite all’estero (-4,2%) rispetto ai primi sei mesi del 2018, con le macchine per impieghi speciali in flessione del -11,6%. Dopo il pesante calo registrato dal settore nei primi tre mesi dell’anno, le vendite all’estero hanno ripreso tra aprile e giugno segnando un +4,9%.
Si consolida invece la ripresa della cantieristica nautica (314 milioni), che ha riportato un brillante +14,7%, e della fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione salita del +7,3% a quota 150 milioni di export. Crescono anche le vendite all’estero dell’industria metallurgica (+1,1%) con 141 milioni di euro, della chimica, vernici e farmaceutica (96 milioni) che balza del +32,8% spinta dal +47,5% della farmaceutica, e della gomma e plastica che fa segnare un +3,0% nel semestre.
Prosegue la contrazione delle vendite all’estero dell’industria alimentare e del tabacco (132 milioni di euro), con un -9,7% nel periodo anche per il negativo andamento delle vendite di olii di oliva, semi, etc. (-8,8%). Si conferma in flessione anche il sistema moda provinciale, con l’export del cuoio e calzature in calo del -17,4% (calzature: -16,4%) e il tessile e abbigliamento del -25,7% (articoli di abbigliamento: -26,9%).
In difficoltà anche l’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte (74 milioni) che ha visto scendere le vendite all’estero del -4,4%, con i prodotti lapidei in calo del -5% e le pietre estratte in aumento del +2,7%.
A livello geografico la flessione ha interessato particolarmente le vendite verso i paesi dell’Unione Europea che sono scese del -4,6%; quelle verso i paesi extra UE sono cresciute invece del +10,8%, attestando il continente al -2,6% nel complesso. Sono diminuite anche le vendite verso il continente asiatico (-20,2%), trainate dal calo dell’Asia orientale (-34,8%) mentre sono cresciuti i valori verso Asia centrale e Medio Oriente. Stabili gli scambi commerciali verso il continente americano (0,2%), con il -1,1% dell’America settentrionale bilanciato dal +2% dell’America centro-meridionale. Buona infine la crescita delle vendite verso l’Africa (+3,4%) e l’Oceania.
L’incremento delle importazioni provinciali (+1,3%) è determinata principalmente dal forte aumento del valore degli acquisti dall’estero dell’industria chimica, delle vernici e farmaceutica (+26,8%; 144 milioni), in particolare della farmaceutica (+63,9%). Crescono anche gli acquisti dall’estero dell’industria meccanica (+13,7%; 84,5 milioni di euro), del tessile e abbigliamento (+12,3%), della gomma e plastica (+3,2%) e dell’industria cantieristica (+4,8%).
Diminuisce invece il valore degli acquisti dall’estero del cartario (-4,6%; 379 milioni) per la flessione della pasta carta, carta e cartone (-5,4%; 368 milioni), mentre crescono le importazioni di articoli di carta e cartone (+32,6%; 11 milioni).
In calo anche gli acquisti dell’industria alimentare e del tabacco (-1,4%; 116 milioni), con l’import di olii di oliva, semi, eccetera sceso del -3,8%. Flettono anche l’industria metallurgica (-4,2%), la fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (-3,7%), il cuoio e calzature (-16,4%) e il comparto lapideo (-5,5%).
Gli acquisti risultano in crescita dall’Europa, con un aumento del +3,1% malgrado il calo di paesi Extra UE28, e dall’America, che segna un +3% grazie all’aumento del Nord America. L’Asia resta stabile mentre per Africa e Oceania si registrano contrazioni.